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le infrastrutture 1

Le infrastrutture, la politica e il territorio; come si fa a farle andare d’accordo? L’impresa è ardua; infatti, in più occasioni abbiamo assistito a delle vere e proprie sommosse popolari che si sono opposti alla realizzazione di grandi opere.  I movimenti spontanei, in realtà, non esistono, dietro ad ogni manifestazione c’è sempre un’organizzazione che tenta, nel bene o nel male, di agitare le masse, cavalcando l’onda emotiva.  In questi giorni stiamo assistendo agli eventi che ci arrivano dalla Val Susa, da lì deve passare il famoso corridoio 5 che collega l’alta velocità italiana a quella francese per poi attraversare la val padana attraversare altri stati dell’est e raggiungere la Russia. Da quel territorio dovrebbero poi, transitare  parte delle merci che attualmente viaggiano su gomma.

Io come per il ponte di Messina mi dico favorevole, le infrastrutture sono fondamentali per un paese che deve crescere. Tempo fa, leggevo un articolo che ne rievocava un altro, pubblicato a sua volta su l’Unità. L’articolo si riferiva alla costruzione dell’autostrada del sole, allora la posizione del quotidiano era nettamente sfavorevole, e addiceva che quella infrastruttura sarebbe servita solo ed esclusivamente per chi possedeva una macchia, allora in effetti era in pochi. Oggi, invece, sappiamo quanto sia importante l’A1, guai se non ci fosse, anzi forse andrebbe raddoppiata.

Ritornando alla TAV: cosa agita le masse, sicuramente l’investimento del  denaro pubblico, ha visto prendere posizione ai COBAS e ai CUB, i veri ispiratori della sommossa popolare, che sperano che questi soldi, invece di essere investiti per realizzare il traforo, siano dirottati verso il potenziamento della linea già esistente. Altro problema riguarda i detriti della lavorazione, quindi lo stoccaggio e lo smaltimento, la presenza di amianto e di uranio nella roccia, mette in serio pericolo la salute degli abitanti della valle.

La tensione è salita dopo la presa di posizione delle forze dell’ordine che hanno sgombrato di notte, gli accampamenti NO-TAV. Ne è nata una manifestazione che però ha visto mischiare in mezzo alla gente gli  anarchici, i quali hanno sfruttato la situazione per infrattare e distruggere tutto ciò gli sia capitato a tiro.