attualità

Esami di Stato: mancano i fondi!

Dal fronte ministeriale arrivano notizie poco incoraggianti. E’ ormai accertato che i docenti impegnati per gli esami di Stato non percepiranno le loro spettanze a causa di un “difetto” di programmazione economica del precedente governo: si sono dimenticati di stanziare i fondi, o le casse erano vuote? Boh! Sta di fatto che mancano appunto 45 milioni di euro, che in larga parte servono per retribuire la partecipazione dei commissari. Ma le cattive notizie, com’è noto, non arrivano mai da sole: il ministro Beppe Fioroni, confermando quanto aveva già affermato la Cgil, ha  dichiarato che pezzi della riforma Moratti dovranno essere rivisti senza però specificare quali. Suppongo che le modifiche riguardino il restauro del biennio comune del secondo ciclo, ma questo potrà avvenire soltanto dopo aver soppresso il decreto attuativo che anticipa la sperimentazione della riforma nelle scuole superiori. Dunque provando ad ipotizzare i primi passi del nuovo ministro, probabilmente agirà in questo modo: per primo, stando alle dichiarazioni di Prodi, dovrebbe incentivare il segmento dell’istruzione tecnica  e professionale (spero). La seconda mossa dovrebbe prevedere l’abbattimento del cosiddetto duopolio morattiano che  vede da un lato i licei e dall’altro la formazione professionale. Ma questo punto è strettamente legato alla devolution e al referendum confermativo, dunque, è lecito domandarsi cosa potrebbe accadere  alla Scuola se a vincere fosse il SI. Per la parte della scuola primaria, sembrerebbe che, da parte del nuovo esecutivo, non vi sia la reale volontà di modificare quel segmento d’istruzione. E pensare che quando venne approvato, dai banchi del centro-sinistra, si udirono parole di ferma condanna.