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Il cervello all’ammasso!

Che la sinistra, quella “vera”, italiana stia attraversando un momento di crisi ideologica è cosa nota a tutti. Lo dimostrano il voto al finanziamento alle missioni militari all’estero, i tagli alla scuola, alle pensioni, alla sanità, varati con il voto di RC, Verdi e i voti del partito di Diliberto. S’ode da sinistra che si tratta di naturale evoluzione politica. Non tutti però concordano. In molti sostengono che a prevalere sia la sete di potere, altri parlano di semplice assoggettamento alle altre forze politiche dell’Unione, i politologi, quelli bravi, parlano di moderazione e di senso di responsabilità. A dire il vero questa sinistra passi avanti ne ha fatti, ma più che di soli passi si è trattato di una vera e propria corsa. In appena un anno si sono abbandonate le posizioni storiche per sposarne nuove e diverse; divenendo per certi aspetti persino liberale. La legge Biagi ne è un esempio: non è stata modificata di una sola virgola, alla faccia dei precari soggiogati in campagna elettorale e abbandonati poi al loro destino. Tutto mentre il popolo di sinistra passeggia contento: non sciopera più, non si ribella più, non parla più di riduzione alla schiavitù, tutto sembra filare liscio come l’olio. In effetti un po’ di olio viene cosparso dai cosiddetti ben pensanti vale a dire: direttori di testate giornalistiche, uomini di cultura, emeriti giornalisti, conduttori televisivi, economisti di sistema etc. etc. I quali ogni giorno descrivono un’Italia finalmente in ripresa che si avvia verso un futuro roseo lasciandosi miracolosamente alle spalle i problemi che fino ad un anno fa la soffocavano. Va tutto bene, per fortuna. Ma a far risvegliare l’orgoglio di questo popolo sonnecchiante è stato niente popo di meno che Sergio Chiamparino noto fin qui per aver sempre detto e riaffermato “cose di sinistra”. Per una volta esce dal coro: parla di droga, del consumo di marijuana e cocaina che cresce in maniera esponenziale e afferma più o meno che è ora di smetterla con la comprensione e il perdonismo perché, sostiene, “drogarsi è sempre meno un atto di disperati e sempre più un atteggiamento di spericolati culturisti del cervello”. Insomma il manager di successo che sniffa non è certo un disadattato, bensì un uomo di successo che chiede a se stesso migliori prestazioni nell’ambito del lavoro o del divertimento trasgressivo. E dunque non va compreso e recuperato, ma punito come Naomi Campbell, magari condannandolo a pulire i gabinetti della metropolitana.

Apriti cielo, di colpo risorge il popolo di sinistra e si scaglia contro uno dei suoi uomini migliori, perché per una volta non ha detto “cose di sinistra”, ma, fotografando la realtà, parole di destra! Come se la vita e la salute fossero mera questione politica. Questo è uno dei tanti esempi per dimostrare come la politica, attraverso i mezzi di propaganda, riesca ad oppiare anche quei pochi cervelli rimasti integri. E’ dunque una deriva politica? Se non lo è vi somiglia molto. Ormai qualsiasi argomento si affronta non si valuta più dal punto di vista della ragione, ma da quello politico. Una dimostrazione pratica di come milioni di italiani stanno (stiamo) portando il cervello all’ammasso!