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La prospettata chiusura di Termini Imerese. Un duro colpo per le famiglie siciliane

“Riabilitare Termini Imerese e’ da pazzi. Non lo farebbe nessuno”. – “L’ho detto il 18 giugno. L’ho ripetuto a Palazzo Chigi prima di Natale. L’ho ripetuto ieri e non e’ cambiato niente nel messaggio. Zero” – “Il piano e’ estremamente chiaro. Le condizioni del mercato di adesso sono cambiate.” Queste le dure parole di Sergio Marchionne, amministratore delegato Fiat, in riferimento alla situazione dello stabilimento di Termini Imerese. Oggi, al Palazzo dei Normanni di Palermo, sede dell’assemblea regionale siciliana, si sono riuniti circa un migliaio gli operai della Fiat ma anche dell’indotto e dell’Italtel, per manifestare contro l’annunciata chiusura dello stabilimento a partire dal 2012. Gli operai hanno posto davanti all’Ars una bara in polistirolo, riportante la scritta “Fiat”. Sugli striscioni: “‘Fiat come acronimo di furbi industriali abbandonano Termini“, “Marchionne e Scajola cumpari senza parola” ed altro ancora. Tra i rappresentanti sindacali c’è il il segretario regionale Fiom Cgil Giovanna Marano, che ha annunciato un incontro a Palazzo Chigi tra una delegazione di lavoratori Fiat e i capigruppo della Camera. Gli operai in presidio sono stati accompagnati anche dalle proprie mogli, che temono la disoccupazione per i propri compagni e tutte le inevitabili conseguenze che questa condizione comporta.

Auspichiamo una riconversione della decisione dei piani alti della Fiat, per evitare che numerosissime famiglie si ritrovino senza stipendio e con le pezze al sedere !!!