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Quel pasticciaccio brutto del manifesto di Tinto Brass

Ultimamente ci sono vari tipi di manifesti elettorali in giro per l’Italia, che non richiamano solo l’attenzione alle imminenti elezioni politiche. Attraverso delle allusioni, ci ricordano fatti d cronaca (l’ escort D’Addario) o parti anatomiche (il lato b). Rispettando la par condicio, noi dell’ARL vi segnaliamo questi due curiosi casi. Quello di Fabrizio D’Addario (vedi il cognome), candidato del centro-destra per la Regione Puglia con il suo: “Non sono una escort ma mi candido lo stesso”, manifesto corredato tra l’altro di un paio di gambe e tacchi alti ( per carità, niente male).
L’altro è Tinto Brass, nella lista Bonino-Pannella con : “Meglio un c… che una faccia da c…” , completato da un bel fondoschiena che campeggia indisturbato tra le mani ed il sigaro del regista (gran scopritore di talenti). La politica, insomma, ha bisogno di fortuna. Quindi chi non interpellare se non il fattore C di cui si ha tanto bisogno?