arte e cultura

Chiude l’ultima fabbrica che produceva macchine da scrivere


Se ne va un pezzo di Novecento con la chiusura in India dell’ultima fabbrica di macchine da scrivere. Lo scrive oggi il Corriere della Sera che dedica una pagina a quei fedelissimi che non hanno mai rinunciato al ticchettio di una Olivetti o di una Remington. Così si legge che Sebastiano Vassalli scrive a mano i suoi romanzi per poi ricopiarli a macchina: “La ricopiatura – spiega – mi dà tempo di riflettere sulle piccole cose, che poi non sono affatto piccole. In realtà è una nuova stesura che quelli che lavorano al computer si perdono”. Della sua stessa opinione altri grandi come Guido Ceronetti, Alberto Arbasino, Gillo Dorfles, ma c’è anche chi, come Franco Cordelli, ha deciso di abbandonare anche la macchina per scrivere esclusivamente a mano.

via Club di Papillon