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DDL stabilità – Conversione degli ITP in ATA: la notizia è meno preoccupante di quel che appare?

Ieri abbiamo riportato un lancio di agenzia che riportava un passaggio contenuto del DDL stabilità che annunciava la conversione dei docenti tecnico-pratici in esubero in assistenti tecnici. Tale notizia ha allarmato in primis noi, ma anche la categoria (e meno male!!). Dalla lettura poi degli articoli 97 e 98 (che qui riportiamo) pare che la conversione non si a così immediata:

97. Con regolamento da adottare entro aprile 2012 ai sensi dell’ art. 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta del Ministro dell’ istruzione, dell’ università e della ricerca di concerto con il Ministro dell’ economia e delle finanze, sentita la Conferenza unificata di cui al decreto legìslativo 28 agosto 1997, n. 281. si procede alla revisione dei criteri e dei parametri previsti per la definizione delle dotazioni organiche del personale assistente amministrativo,in modo da conseguire, a decorrere dall’ anno scolastico 2012/2013, una riduzione di 1.000 unità,fermo restando quanto disposto dall’ art 64 del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112. convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.

98. Allo scopo di evitare duplicazioni di competenze tra aree e profili professionali, negli istituti di secondo grado ove sono presenti 1\insegnanti tecnico pratici in esubero, è accantonato un pari numero di posti di assistente tecnico.

Esemplificando al massimo il concetto: il docente di laboratorio dovrebbe diventare l’assistente di se stesso. Il provvedimento dovrebbe essere meno allarmante della notizia riportata dalle agenzia di stampa e rimbalzata poi da Tuttoscuola e da Orizzontescuola, tuttavia non riusciamo lo stesso a stare sereni. Nonostante siano passati 10 anni, ricordiamo ancora cosa proponeva Santulli: “valutare l’opportunità di consentire agli ITP di transitare, a domanda, previo appositi corsi di formazione, nei ruoli del personale amministrativo tecnico ausiliario (ATA), nel limite massimo del 25 % dei soprannumerari e con il limite massimo di copertura del 25 % dei posti ATA disponibili”.

L’allarmismo – a nostro modo di vedere – è più che legittimo!