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In agricoltura l’unione fa la forza!

L’aggregazione può diventare la chiave del successo, anche in agricoltura. Sulle pagine di Libero di oggi una serie di esempi virtuosi di come le piccole imprese consorziate possano sopravvivere. Celebre l’esempio del consorzio delle mele della Val di Non, che conta su circa 16mila produttori e un patrimonio di 29mila ettari coltivati. I vantaggi sono una maggior forza commerciale e una tracciabilità quasi completa della filiera. “Quella dell’aggregazione è la partita più importante dei prossimi dieci anni – è il commento su Libero del ministro Mario Catania – la nostra agricoltura sopravviverà solo se saprà aggregarsi e accorciare la filiera, ridistribuendo il valore aggiunto e migliorando servizi e prezzi per il consumatore”. E tra gli esempi portati dal quotidiano anche quello del Consorzio Casalasco che, consorziando 300 aziende da circa 600 dipendenti totali, rappresenta un vero e proprio sistema integrato dalla coltivazione alla trasformazione fino alla commercializzazione. E questa storia di aggregazione, che ha portato alla creazione del Cio (Consorzio Interregionale Ortofrutticoli) sarà raccontata dal presidente Marco Crotti sul prossimo numero di Papillon.

via Club di Papillon