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I precari scrivono al ministro per chiedere il “salva precari”, ecco la lettera

“Gentile Ministro Profumo,
siamo un nutrito gruppo di insegnanti che – dal Ministero Gelmini in poi – subisce più o meno passivamente gli esiti di una politica di tagli indiscriminati alla scuola pubblica, svilendo la nostra professionalità di docenti pluriabilitati, con anni di sacrifici – umani ed economici – fatti per maturare punteggio nelle graduatorie ad esaurimento che, per molti di noi, rappresentano l’unico canale di accesso alla professione di insegnante. Negli ultimi tre anni la nostra scuola, la scuola che Lei, oggi, rappresenta (anche se all’interno di un governo “tecnico”) ha perso ben 87mila cattedre, un “alleggerimento”che è stato attuato operando sul taglio delle ore di lezione e di importanti servizi. Tutto ciò ha scatenato il caos nel mondo della scuola: docenti in esubero di cui si prospetta la “riconversione” pressoché forzata sul sostegno, docenti “inidonei” minacciati di finire sui posti del personale ATA il quale, a sua volta, sta perdendole sue immissioni in ruolo. Ma chi paga il prezzo più alto, caro Ministro, è l’anello debole di tutto il sistema, ossia l’esercito di precari che, anno dopo anno, assunti a settembre e puntualmente licenziati a giugno, garantiscono il corretto funzionamento della scuola. La possibilità di riuscire a ottenere questo contratto annuale è quella di mantenere, anno dopo anno, il punteggio acquisito nella graduatoria. La situazione di noi precari, precipitata il primo anno dei tagli (2008/09), continua ad aggravarsi anno dopo anno, soprattutto per quanto riguarda la scuola secondaria di secondo grado e soprattutto al Sud, dove l’altissimo numero di assegnazioni interprovinciali concesse ai docenti di ruolo da fuori provincia (prevalentemente meridionali che “acciuffano” il ruolo al Nord e tornano a casa grazie a questo loro diritto, che in questa sede non è il caso di contestare) fa diminuire sempre più le cattedre disponibili per noi precari delle graduatorie ad esaurimento. Nelle scuole superiori la Riforma Gelmini, attivata per l’anno scolastico 2010/11, entrerà in pieno regime nel 2014/15. Per gli insegnanti delle scuole superiori, questi sono ancora anni “caldi”. Soprattutto a nome loro, ma anche per tutti i colleghi degli altri ordini di scuola rimasti senza incarico, stiamo chiedendo ormai da mesi, il rinnovo della Legge Salva precari per alcuni, fondamentali motivi di cui La informiamo:
1) La garanzia di attribuzione del punteggio ad inizio anno è stata – sino ad oggi – l’unica forma di tutela di cui le migliaia di insegnanti rimasti senza lavoro hanno goduto. Essa ci protegge dal sistema – assolutamente non meritocratico – che vige attualmente, secondo cui i docenti delle scuole paritarie, vi lavorano sulla base di amicizie e conoscenze personali (non seguendo la graduatoria, ma maturando IN ESSA punteggio pieno);
2) Ci sono insegnanti che hanno usufruito della Legge salva precari sin dal primo anno (quindi per tre anni consecutivi, pur non lavorando, hanno maturato il punteggio). Altri, invece, perderanno la cattedra quest’anno per la prima volta: quindi il rinnovo del salva precari, con valenza “almeno” triennale, è garanzia di par condicio tra i primi e i secondi;
3) Perdendo l’opportunità di maturare, anno per anno, il punteggio, una scelta (quella dei tagli) che avrebbe dovuto causare qualche anno di difficoltà, comporterebbe per noi, un blocco “permanente” nell’avanzamento della nostra posizione in graduatoria, a favore di altri colleghi che, come già detto, lavorando nelle scuole paritarie, ci “supererebbero”, pur avendo meno titoli e anzianità lavorativa. Siamo certi che Lei, sig. Ministro, vorrà tutelare il merito e i sacrifici, piuttosto che le raccomandazioni e i favoritismi. Il lavoro…lo abbiamo già perso, senza la garanzia del punteggio perderemo anche la mera “possibilità” di lavorare nei prossimi anni. Attendiamo fiduciosi una sua risposta: si metta una mano sulla coscienza.

Il gruppo facebook “Vogliamo il salva precari anche in futuro”