precari

OGNUNO PUÒ DIFENDERE LE PROPRIE POSIZIONI… A PATTO DI NON DICHIARARE IL FALSO O DI NON GIOCARE LA CARTA DELLA “FINE DEL MONDO”

Riceviamo e pubblichiamo

Prendiamo la lettera delle colleghe Elisabetta Fiore e Monica Graglia della Mida e commentiamo alcuni passaggi che mostrano quanta poca onestà intellettuale si possa avere pur di difendere le proprie discutibili ragioni.
Continueremo a usare la parola “colleghi” per tutti i docenti che insegnano nella scuola, abilitati o non, nonostante alcuni di loro, in attesa dei percorsi abilitativi speciali, abbiano in una recente lettera utilizzato la definizione “insegnanti” per parlare di se stessi e quella di “aspiranti insegnanti” per gli abilitati tramite regolare percorso abilitante (Tfa ordinario), facendo finta di non riconoscere fra noi abilitati, colleghi con cui hanno anche lavorato a scuola o assieme ai quali hanno partecipato alle selezioni per il Tfa salvo poi perderli di vista per non aver superato l’ultima, la penultima o la prima prova selettiva. Questo atteggiamento crediamo si commenti da solo.
Lettera della Mida: “il ministero si è inventato un corso abilitante per i docenti che abbiano maturato almeno tre anni scolastici INTERI di servizio benché una norma europea sancisca che il possesso di tre anni di servizio nella stessa mansione (DOCENTE) EQUIVALGONO AD ABILITAZIONE”
Le nostre riflessioni: A quale norma si riferiscono le colleghe? Gli insegnanti in Europa entrano in classe, o dovrebbero farlo, sole se abilitati, non si abilitano successivamente. Prima di ambire al ruolo l’insegnante in Europa svolge un percorso abilitativo finalizzato a garantire la sua idoneità all’insegnamento e la sua attività viene controllata e valutata da organismi deputati al mantenimento di determinati standard di qualità. In Italia molti insegnanti entrano in classe senza titolo abilitativo e cosa ancor più grave, senza che siano previste serie forme di controllo sistematico e organizzato riguardo al loro operato.
Lettera della Mida: “Nei giorni scorsi una lettera scritta da neoabilitati al TFA ordinario è stata diramata presso le Associazioni Genitori. Vi spieghiamo quindi cos’è davvero questo Tfa ordinario: è rivolto principalmente a personale laureato che non ha mai messo piede in classe!”
Le nostre riflessioni: questa menzogna è a dir poco raccapricciante. Il percorso del TFA Ordinario è il percorso di abilitazione regolare (sinonimo di ordinario, fino a prova contraria), rivolto a TUTTE LE PERSONE in possesso dei requisiti per ambire all’abilitazione. Prevede una triplice selezione (1 test nazionale e 2 di ateneo). L’età media di chi ha frequentato il TFA Ordinario è di 37 anni (MIUR https://tfa.cineca.it/documenti/ESTRAZIONE1.pdf) . La maggior parte dei corsisti selezionati tramite Tfa Ordinario quindi oltre ad aver dimostrato, attraverso le prove selettive di possedere adeguate competenze disciplinari, può vantare (come troppo spesso fanno colleghi come quelli che hanno firmato la lettera che ci sentiamo qui chiamati a smentire) diversi anni si esperienza in classe. Dei colleghi “che non hanno mai messo piede in classe” come segnalano le colleghe ci sentiamo invece di dire che meritano un doppio plauso, dato che non potendo contare sul punteggio derivante dal servizio devono la loro ammissione al Tfa Ordinario al fatto di aver superato le prove con risultati altissimi.
Il Tfa ordinario NON è un percorso riservato ai neolaureati senza esperienza a scuola, ma è il canale regolare per l’abilitazione. Oltre a questo canale ordinario, per i precari con 3 o più anni si insegnamento, è previsto un canale in più, ovvero il Percorso Abilitante Speciale, senza test di ingresso e senza numero chiuso.
Lettera della Mida: “Questi neoabilitati rivendicano a titolo d’eccellenza l’aver affrontato delle prove di ingresso (quiz a risposta multipla), il cui 50% delle risposte è stato dato per buono”
Le nostre riflessioni: altra menzogna. La prova di ingresso a risposta multipla era solo una, valida per tutto il territorio nazionale a seconda delle discipline. Le altre 2 prove sono state invece preparate dagli atenei. Si è trattato di una prova scritta a risposta aperta e di un orale. I dipartimenti delle singole università hanno redatto le prove e nominato le commissioni di docenti universitari che avrebbero valutato le prove orali e scritte. Con 115.000 iscritti alle selezioni la prova a risposta multipla ha permesso una prima, rapida, oggettiva scrematura. Molte risposte di questa prima scrematura sono state date per buone? Questo va a sfavore di chi non ha superato neppure la prima prova, dimostrando di non riuscire a rispondere correttamente in alcuni casi neanche al 40% delle domande (MIUR https://tfa.cineca.it/documenti/ESTRAZIONE1.pdf). Queste stesse persone, se hanno alle spalle 3 anni di sevizio ( dal 1999 ad oggi…) ora potranno accedere ai “percorsi abilitanti speciali” (secondo modalità che sono, a nostro avviso, “antimeritocratiche”). Si aggiunga che, se la selezione si fosse fermata alla prima prova (test nazionale) ci sarebbero forse le ragioni per gridare allo scandalo. Fortunatamente questa prima rete a maglie larghe (attraverso la quale molti colleghi che insegnano da anni non sono riusciti a passare) è stata seguita da altre due prove, gestite dagli atenei. Dopo questa triplice selezione, sono stati ammessi solo i concorrenti con i punteggi più alti (numero chiuso). Di fatto quindi si può parlare di 4 successivi filtri: test nazionale a scelta multipla, prova scritta di ateneo, prova orale di ateneo e infine ammissione dei concorrenti con i punteggi migliori ottenuti nelle prove e sommati ai titoli –dottorati di ricerca ad esempio- e al servizio prestato nelle scuole.
Lettera della Mida: “Ebbene, costoro stanno invitando le Università a non tenere i corsi riservati (Percorsi Abilitanti Riservati) a noi docenti. Dei futuri educatori dei vostri, dei nostri figli, stanno ostacolando chi a scuola ci lavora da anni semplicemente perchè non accettano una sana gavetta, naturale in tutti i posti di lavoro”
Le nostre riflessioni: Come gruppo autore della lettera ai genitori di cui queste vostre discutibili affermazioni sono la risposta, ci teniamo a dire che nessuno del nostro gruppo è contrario ai percorsi abilitativi speciali. Nessuno ha chiesto il numero chiuso, ma ci sembra incomprensibile la mancanza di una selezione in entrata e soprattutto la mancanza di un controllo del lavoro che realmente questi colleghi svolgono a scuola. Il requisito “3 anni di insegnamento”, indipendentemente da come questa esperienza lavorativa sia stata svolta, non crediamo possa valere come garanzia di possesso di buone capacità didattiche e adeguate competenze disciplinari.
Lettera della Mida: “ In questi giorni le scuole stanno già provvedendo alle chiamate dei docenti annuali, attingendoli SECONDO LA LEGGE dalle GRADUATORIE DI ISTITUTO VALIDE FINO A QUEST’ANNO SCOLASTICO 2013-14 (l’aggiornamento per TUTTI infatti è previsto infatti per luglio 2014).”
Le nostre riflessioni: l’aggiornamento delle graduatorie non è previsto per TUTTI nel 2014. Come è noto (almeno fra i lavoratori della scuola) i cosiddetti “Sissini congelati” e gli abilitati all’estero inseriti nelle graduatorie ad esaurimento potranno aggiornare il loro punteggio nelle suddette graduatorie e quindi di conseguenza anche nelle graduatorie di istituto.
Lettera delle Mida: “Questi presunti futuri docenti”
Le nostre riflessioni: presunti?
Lettera della Mida: “rivendicano il diritto di essere chiamati scavalcando leggi dello stato appoggiati in Parlamento da deputati essi stessi Tieffini Ordinari (alla faccia dell’imparzialità) o da Deputati PARENTI, insomma la SOLITA ITALIETTA”
Le nostre riflessioni: gli abilitati rivendicano il diritto al riconoscimento della priorità nelle chiamate di personale abilitato rispetto al personale non abilitato come si addice a ogni Paese normale. Rivendicano anche il diritto degli studenti e dei propri figli (visto che molti tieffini ordinari, che le colleghe Fiore e Graglia si ostinano a far passare per neolaureati venuti da Marte senza nessuna idea di come si debba lavorare a scuola, sono prima di tutto padri e madri oltre che abilitati con esperienza pluriennale) di essere seguiti da persone che hanno affrontato un percorso abilitativo fortemente selettivo. Rispetto alle menzogne e alle insinuazioni riguardo lo scavalcare leggi e l’usare conoscenze per ottenere favori invitiamo con urgenza le colleghe Fiore e Graglia a fare nomi e cognomi di deputati che invece di difendere i diritti di studenti, genitori e personale qualificato operano per interessi personali o familiari. Ci riserviamo inoltre di denunciare le colleghe per diffamazione.
Lettera della Mida: “Se anche VOI VOLETE FERMARE QUESTO SOPRUSO e VOLETE CHE IL 10 SETTEMBRE I VOSTRI FIGLI ABBIANO IN CLASSE TUTTI I DOCENTI DATECI UNA MANO”
Le nostre riflessioni: sopruso [so-prù-ʃo] s.m. Atto di sopraffazione, di prepotenza compiuto ai danni di chi è meno potente (fonte word reference).
Gli unici soprusi di cui siamo a conoscenza sono quelli compiuti da certi sindacati che si sono adoperati per impedire il test selettivo di accesso anche per i “percorsi abilitanti speciali” e che hanno ottenuto che la soglia di sufficienza del voto in uscita per i percorsi abilitativi speciali fosse del 60% rispetto al 70% richiesto ai colleghi che hanno invece svolto il percorso formativo regolare, ovvero il Tfa Ordianario. Gli altri soprusi che ricordiamo sono quelli compiuti da docenti che operano nella scuola senza alcun controllo e valutazione dell’attività svolta, che rimandano alunni quando loro per primi non hanno saputo aggiornarsi e migliorarsi oppure che non rimandano affatto perché consapevoli delle proprie carenze…”non vogliono rogne”. I soprusi sono tanti e potrebbero essere risolti con una politica di controllo organizzato e di selezione e formazione continua del personale scolastico (docenti e ata).
Lettera della Mida: “CHIAMATE IL MIUR E COMUNICATE IL DISSENSO ALLA RIAPERTURA ANTICIPATA AD ANNO SCOLASTICO INIZIATO”
Le nostre riflessioni: Non si tratta di mobilitare mari e monti. È sufficiente un decreto del Ministro Carrozza (tempi tecnici 1 settimana) in cui si obbligano gli istituti a chiamare prima gli abilitati, come sarebbe corretto, e poi i non abilitati.
Lettera della Mida: “MANDATE UNA MAIL ALL’UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO urp@istruzione.it CHIEDENDO IL RISPETTO DELLE NORME E DOCENTI IN CLASSE SUBITO”
Le nostre riflessioni: Questa è una delle poche affermazioni di buon senso della vostra lettera. È quello che andiamo chiedendo da tempo anche noi, e se non fosse per il braccio di ferro con i sindacati, il decreto per la chiamata prioritaria del personale abilitato rispetto a quello non abilitato sarebbe già operativo e le scuole avrebbero già potuto iniziare a chiamare. Nel rispetto delle leggi e per garantire la presenza di tutti i docenti ad inizio anno scolastico.
Lettera della Mida: “COMUNICATE LA VOSTRA INTENZIONE A PROCEDERE AD UN EVENTUALE RICORSO PER LA BOCCIATURA DI VOSTRO FIGLIO CON TANTO DI RICHIESTA DANNI MORALI E MATERIALI, DI MANCATE CHANCE LAVORATIVE (MANCATO DIPLOMA) – SE IL PERSONALE DI TERZA FASCIA DI ISTITUTO NON E’ ABILITATO VUOL DIRE CHE TUTTE LE PROMOZIONI, BOCCIATURE, NOTE SUL REGISTRO, SOSPENSIONI, TITOLI RILASCIATI SONO TUTTI NULLI (qui si parla di titoli non validi dagli anni Cinquanta in quanto i docenti supplenti ci sono sempre stati)”
Le nostre riflessioni: Nonostante la necessità di ricostruire questa affermazione, che lascia molto a desiderare non solo dal punto di vista dei contenuti, ma anche dal punto di vista formale (è sconnessa e a tratti incomprensibile), ci avventuriamo nella sua decifrazione e ci permettiamo di rispondere in modo provocatorio con un “fosse la volta buona”. L’abbozzo di una situazione apocalittica da parte di chi si definisce “formatore ed educatore” nel tentativo di confondere o diffondere ansia è inqualificabile. Tale tentativo inoltre non fa che sottolineare la situazione di irregolarità in cui versa la scuola italiana. Situazione che viene corretta ogni volta che si immette personale abilitato nelle classi, ripristinando in quei casi l’auspicabile situazione di regolarità o, se preferite, visto il ripetersi nella vostra missiva dell’espressione “rispetto delle leggi, legalità.
Lettera della Mida: “COMUNICATE AL DIRIGENTE SCOLASTICO che per legge l’anno scolastico è iniziato e per il diritto allo studio vostro figlio HA DIRITTO ad avere i docenti in classe già dal primo giorno di scuola, ove le GAE (graduatorie ad esaurimento provinciali) siano esaurite o l’Ufficio scolastico provinciale abbia già finito le nomine di sua competenza, RICORDATEGLI che HA LA PIENA FACOLTA’ DI INTERPELLARE GLI INSEGNANTI ANNUALI DI VOSTRO FIGLIO senza indugio.”
Le nostre riflessioni: Anche qui siamo d’accordo. Noi chiediamo che il Ministro Carrozza non indugi ulteriormente nel richiedere la chiamata con priorità per i docenti abilitati e che permetta agli istituti di chiamare prima il personale abilitato e solo successivamente quello non abilitato.
Lettera della Mida: “L’EVENTUALE BLOCCO VORREBBE DIRE NIENTE SUPPLENTI DI SOSTEGNO, I BIMBI CON BISOGNI SPECIALI SAREBBERO COSTRETTI A SUBIRE ULTERIORE DANNO CAMBIO DI 2 O 3 DOCENTI E SAPPIAMO TUTTI CHE E’ INACCETTABILE”
Le nostre riflessioni: altro tentativo di scenario apocalittico. Non si capisce perché si debba parlare di blocco. Ciò che appare inaccettabile è giocare con la sofferenza delle persone. Molti alunni con bisogni educativi speciali grazie alla chiamata di personale abilitato potranno finalmente essere seguiti da personale formato e non da colleghi di altre discipline che hanno dato disponibilità anche per il sostegno, ma di fatto privi di qualsiasi preparazione specifica.
Lettera della Mida: “GRAZIE A TUTTI PER LA COLLABORAZIONE, LA SCUOLA PUBBLICA E’ UN DIRITTO E UN VALORE INTOCCABILE!”
Le nostre riflessioni: GRAZIE A TUTTI PER LA COLLABORAZIONE, LA SCUOLA PUBBLICA È UN DIRITTO E QUANDO NON VIENE GARANTITO BISOGNA INIZIARE A METTERCI LE MANI”

Abilitati tramite tfa Ordinario afferenti al gruppo facebook “Tfa Ordinario Sezione Veneto”