La legge di stabilità che non porta sviluppo
economia e lavoro

La manovra del Governo Letta ricalca quelle andreottiane del tirare a campare

A quanto è dato sapere – e personalmente non mi rappresenta nulla finchè non vedo i dossier della Commissione Bilancio-, la manovra illustrata dal giovane Letta mi sembra una manovrina proprio democristiana, ispirata al detto andreottiano “Meglio tirare a campare che tirare le cuoia…” .
Ancora una volta quindi, inspiegabilmente, un intervento che non serve a sostenere la crescita.
Sembrerebbe quindi un ennesimo temporeggiamento strategico, in barba all’ emergenza del paese di uscire da questa crisi, che lo lascia suddita della politica e gli impedisce quell’economia libera e coraggiosa di cui non può pù fare a meno. Solo un vero shock infatti al sistema può dare una spinta significativa al paese, e affrancarlo da tutte le lobbies di potere che lo hanno ingessato in questi anni.
Quanto esposto da Letta mi pare un’elemosina ai lavoratori ed alle imprese, inutile per non dire ingannevole per investimenti e nuova occupazione. Dov’è il coraggio di destinare tutte le risorse (e non meno di 20 miliardi) alla riduzione del cuneo fiscale? Dove è la sostanziale riduzione della pressione fiscale che Confindustria denuncia essere il primo ostacolo per l’occupazione?
E il blocco della rivalutazione delle pensioni mi sembra solo una tassa sui pensionati.
Ancora una volta gli evasori fiscali sono salvi. E così chi ha costituito illegalmente beni all’estero senza la previsione della confisca nessuno si autodenuncerà.
Un nuovo ventennio? A me sembra tanto vecchio…

Antonio Borghesi