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RENZI ALLE LEOPOLDA, I LAVORATORI SCIOPERANO A ROMA

Ideata da RENZI, la LEOPOLDA viene organizzata in concomitanza dello sciopero organizzato dalla CIGL. La quinta volta, viene comunque pubblicizzata  ampiamente  per contrastare  e rendere meno efficace lo sciopero di ROMA. Ma ogni evento lascia i segni  e questa volta RENZI subisce  aspre critiche, sopratutto da parte di alcuni esponenti di primo piano del PD. Renzi parla dal palco della Leopolda al ‘suo’ popolo e lo esorta “a non cambiare ma a cambiare l’Italia“. Poi si avventura in un’affermazione che farà discutere: “Io al massimo faccio due mandati nello spirito della Leopolda. Al massimo arrivo al 2023″. Parole  che suscitano giudizi negativi .Rosy Bindi  si esprime negativamente dicendo che è imbarazzante la contro manifestazione,  cosi come  dice FASSINA,  “E’ una lettura sbagliata che non riconosce come questa manifestazione sia per il lavoro e lo sviluppo, per correggere Jobs act e legge di stabilità”,  Suscita a margine della manifestazione della Cgil. E sulla Leopolda aggiunge: “Avrei voluto che il segretario del Pd avesse organizzato una manifestazione di tutto il partito, un’assemblea dei circoli” al posto della kermesse fiorentina. A Susanna Camusso risponde invece il ministro delle riforme Maria Elena Boschi in una intervista al Tg5: “Non c’è nessuna conta e nessuno scontro” tra chi è in piazza a Roma e chi è alla Leopolda a Firenze. “Qua ci diciamo in faccia cosa non funziona, ma facciamo anche delle proposte”. La tirata d’orecchie più amara, forse perché viene proprio da un ex alleato, cofondatore della Leopolda 1.0, è quella di Pippo Civati. “Quello che sta dicendo negli ultimi giorni Renzi è quello che diceva Berlusconi. Quando dice che ci sono un milione di persone in piazza e sessanta a casa Renzi fa una citazione letterale di Berlusconi. Era il 2002 e io ero in piazza”. Io “avevo invitato Renzi a venire qui ma non è venuto“, risponde poi a margine della manifestazione della Cgil a chi gli ricorda le parole del premier Matteo Renzi che ieri aveva affermato come la Leopolda fosse anche ‘casa’ di Civati. Poi una bordata a proposito delle parole del finanziere con base a Londra Davide Serra, che proprio da Firenze ha chiesto di limitare i diritti di sciopero ai lavoratori della pubblica amministrazione: “Mi sa che alla Leopolda c’è anche una delegazione della destra repubblicana statunitense….”. Suscita dubbi un intervento di un comune cittadino sulle sue considerazioni sulla riforma del lavoro: Inizia con un invito alla riflessione dell’annunzio di RENZI per  l’abolizione dell’art.18 e del probabile non riscontro a favore del lavoratore, perchè se da una parte ci dovrebbero essere nuove assunzioni, dall’altra  il tanto annunciato sgravio per 3 anni  dei contributi, compoterà  licenziamenti per i lavoratori più deboli, creando di fatto una servitù di schiavismo per il lavoratore, che si appresta a diventare merce senza utilità,  in mano dei datori di lavoro,che possiamo ridifinire SPECULATORI,  causando di fatto una mancata  protezione sociale  e della garanzia del dirittto  AL LAVORO. Rimane il fatto che i Sindacati in generale, sono sempre accusati di avere creato con i loro avalli alla politica nel corso degli ultimi 30  anni lo sgretolamento del diritto del lavoratore. Forse la CGIL vuole recuperare e ricucire un abito ormai ridotto a brandelli dal potere politico – imprenditoriale,dal sistema della globalizzazione e dalla crisi economica.

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