Cedolino e tredicesima dicembre 2018017 su Noipa: ultime notizie sul bonus 80 euro, emissione speciale e caricamento
economia e lavoro

SPREAD mutui e terrorismo mediatico

La questione dello SPREAD continua a tener banco sia sui social che nei salotti televisivi, dove fior fior di politici o presunti tali continuano a pontificare sullo Spread associandolo ai mutui contratti dagli italiani.

Se sale lo SPREAD salgono i mutui, è quanto predica ad esempio il segretario reggente del PD Martina.

Le cose stanno veramente così?

Per dare risposta a questo quesito ho chiesto ad amici e conoscenti che hanno acceso un mutuo negli anni scorsi, alcuni per acquistare casa, altri invece per mettere su un’azienda e per farlo si sono indebitati fino al collo e per un lunghissimo periodo. A dire il vero non li ho visti preoccupati, la cosa mi ha colto di sorpresa. 

Premetto dunque che la mia è stata un’indagine sul campo, senza passare da illustri economisti o esperti.  premetto anche che in economia non sono per niente ferrato e quindi il mio ragionamento finale potrebbe essere sbagliato, ma lo scrivo lo stesso nella speranza di aprire una bella chiacchierata con gli amici che lo leggono. I confronti e le chiacchierate fra persone intelligenti fanno certamente diminuire lo SPREAD 🙂 

STREAD E MUTUI e balle spaziali

Andiamo al mio ragionamento.

Chi ha contratto un mutuo può averlo fatto in due maniere: a tasso fisso, cioè ha sottoscritto un mutuo, esempio al 2% che se lo porterà fino alla fine a prescindere dallo SPREAD. A tasso variabile, che come si capisce, può variare durante tutto il periodo che resta acceso.

Il mutuo a tasso variabile può essere rinegoziato e quindi trasformato in fisso.

La domanda interessante che mi sono posto è la seguente: quando si accende un mutuo in Italia si fa riferimento allo SPREAD o all’Euribor? 

Prima di rispondere  vediamo cos’è l’Euribor 

Scrive Wikipedia: “L’Euribor (acronimo di EURInter Bank Offered Rate, tasso interbancario di offerta in euro) è un tasso di riferimento, calcolato giornalmente, che indica il tasso di interesse medio delle transazioni finanziarie in Euro tra le principali banche europee”.

Chiaro il concetto?

Non ha nulla a che fare con lo SPREAD che probabilmente avrà un’incidenza (ma non ne sono sicuro) minima.

Martina dunque fa terrorismo mediatico? Secondo il sottoscritto ci sta marciando parecchio, ma fa parte del ruolo che riveste. 

Conclusioni

Le mie conclusioni: se, come sostiene Martina, aumentando lo SPREAD aumentano i tassi di interessi dei mutui degli italiani accesi negli anni scorsi che – badate bene –  prendendo come riferimento l’indice Euribor dell’epoca, per aumentare oggi le percentuali di interesse, tale indice deve crescere e se aumenta per noi aumenterà, visto che è riferimento europeo, anche per la Germania, la Spagna e per il resto d’Europa e quindi, sempre secondo il ragionamento di Martina,  rischierebbero tutti gli altri cittadini europei con un mutuo sulle spalle. 

Vi sembra una cosa possibile? 

A voi le conclusioni. 

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