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La grandine colpisce i vigneti del Gattinara e la fascia collinare e precollinare da Masserano al fiume Sesia: “Temiamo danni molto ingenti”

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VERCELLI/BIELLA, 7 agosto – C’è timore di perdite ingenti nei vignieti di Gattinara e, più in generale, nella fascia collinare e precollinare che da Masserano porta fino alle coste del fiume Sesia: un’areale interessato ieri notte da una forte grandinata che, in alcune zone, ha assunto carattere di particolare violenza.
Le perdite di raccolto in vista della prossima vendemmia saranno quasi certamente a due cifre percentuali “anche se per ora è presto fare qualsiasi stima: per valutare l’impatto” spiega la Coldiretti di Vercelli-Biella.
“Occorrerà infatti attendere il disseccamento delle parti verdi colpite, solo allora si avrà un quadro sostanziale della situazione”.
Il timore è, comunque, che in alcuni vigneti investiti da grossi chicchi di ghiaccio le perdite possano aggirarsi anche sul 40-50%.
Colpiti anche i campi di cereali e diverse colture ortofrutticole.

“E’ iniziato a grandinare intorno alle 22” spiegano alcuni viticoltori “e quando tutto sembrava finito, ecco tornare la furia del tempo con la medesima intensità. Colpa di una perturbazione giunta intensa e violenta sul territorio, dopo giorni di sole e temperature molto alte, che hanno superato i 35 gradi”.
L’andamento climatico anomalo del 2013 ha già provocato, tra danni, mancati ricavi e maggiori costi, perdite stimate dalla Coldiretti in oltre un miliardo di euro all’agricoltura italiana (stima nazionale) per effetto di una primavera eccessivamente piovosa e del ripetersi di eventi estremi con sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi e intense.
Con un contesto del genere, i terreni coltivati, grazie alla loro capacità di assorbimento, rappresentano un vero e proprio airbag naturale contro l’impatto dell’acqua.

“La grandine è la più temuta dagli agricoltori in questa stagione perché provoca danni insanabili alle coltivazioni” spiegano il presidente e il direttore di Coldiretti Vercelli-Biella, Paolo Dellarole e Marco Chiesa. “Particolarmente sensibili alle grandinate sono proprio le aree dell’alta provincia, dove l’aria calda che grava sulla pianura incontra per prima lo sbalzo termico portato dalle perturbazioni che valicano la catena alpina.
Ma c’è timore che simili eventi possano ripetersi anche nelle aree di pianura: c’è attenzione e preoccupazione, insomma, e il clima incostante di questa “pazza” estate certo non incoraggia a pensare positivamente”.

Nei prossimi giorni comunicheremo la stima compiuta dei danni, anche alla luce dei report dei tecnici di Coldiretti, che stanno effettuando i dovuti monitoraggi e rilievi nelle aree colpite.

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