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L’AUDIZIONE DEL MINISTRO CARROZZA.. TRA LUCI ED OMBRE…

di Giorgio Mottola

Il recente intervento del Ministro Carrozza in sede di audizione davanti alle Commissioni riunite del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati sulle linee programmatiche, pur condivisibile in linea generale lascia, pero’, con l’amaro in bocca coloro che si attendevano piu’ concretezza… o, almeno, un pizzico di discontinuità dai ministri che,nel tempo, l’hanno preceduta.
Intendiamoci , le audizioni sulle linee programmatiche sono state, da sempre, caratterizzate da punti essenziali a volte molto vaghi e che lasciano spazio a miriadi di interpretazioni.
In quanto alla discontinuità con il passato, non c’è molto da dire…Stando al testo ampiamente diffuso ritroviamo un po’ di Profumo, un pò della Gelmini, un pizzico di Fioroni e forse anche della Moratti.
Verrebbe da dire che non c’è niente di nuovo sotto il sole se non fosse per alcuni passaggi meritevoli di attenzione e che , per alcuni versi, rispondono ad una esigenza piu’ volte rappresentata dagli operatori della scuola.
Interessante, infatti, la necessità di “trasparenza delle politiche e della gestione “attraverso “un sistema normativo più semplice, meno frammentario e tortuoso, in cui le regole da applicare
siano facilmente conoscibili e il più possibile semplici da applicare”.
Questo vuol dire mettere mano ad un Testo unico sulla scuola che consenta finalmente di individuare e cancellare norme che si sono accavallate nel tempo e che spesso risultano contraddittorie o , nel migliore dei casi, bisognevoli di interpretazione.
E’ noto infatti la confusione che regna nel sistema normativo che regola la scuola e altrettanto noto l’enorme numero di ricorsi e sentenze che hanno visto soccombere il MIUR.
La semplificazione auspicata dal Ministro Carrozza va nella direzione giusta se accompagnata da una attenta rivisitazione anche delle norme relative all’Autonomia e alla Dirigenza scolastica che, al pari di tante altre, o risultano monche o fumose
Autonomia e Dirigenza scolastica , infatti, sono le grandi incompiute dell’ultimo ventennio .
Di un certo interesse anche la “costituzione dell’organico dell’autonomia e dell’organico di rete”, che consentirebbe una più snella gestione delle risorse umane e- come dice il Ministro- “un consistente assorbimento di una quota sensibile di precariato”
E’ comunque quel “consistente” che desta particolari perplessità considerando il numero (quello si… consistente) di esuberi di docenti di ruolo che vanno comunque collocati.
La verità è, Signor ministro, che non si vuole mettere mano ad una rivisitazione della Riforma Gelmini in un’ ottica non di taglio lineare, come si è proceduti finora, bensi’ in un’ottica di reale, razionalizzazione che tenga conto della centralità del sistema istruzione e che si proietti verso quella scuola di qualità, piu’ volte richiamata nel corso dell’audizione.
Lo stesso “piano triennale di assunzione in ruolo del personale precario”, peraltro determinato dal fatto che per l’a.s. 2013/2014 si concluderà il precedente piano triennale di assunzioni, risulta essere di per sé insufficiente visti i nefasti effetti della Riforma Fornero.
Forse sarebbe il caso di attuare la proposta fatta nelle precedenti legislature da Futuro e Libertà che attraverso l’abbuono di due anni di contributi figurativi per arrivare a una soglia di pensione prima del previsto , avrebbe consentito di incentivare il pensionamento dei docenti e liberare nuovi posti di lavoro nel mondo della scuola.
L’emendamento, allora presentato, fu regolarmente bocciato.
Sul merito, sulla valutazione, sulla ipotizzata carriera dei docenti, su nuove ipotesi di reclutamento, è sembrato di risentire l’ex Ministro Gelmini: “docenti saranno valutati e premiati sulla base di criteri meritocratici. L’anzianità di servizio infatti non puo’ restare il criterio determinante per l’avanzamento di carriera”.
Al di là di ogni altra valutazione di principio, sarebbe (o sarà interessante) conoscere i criteri ed i metodi di valutazione e su quali basi oggettive potranno essere individuati i docenti o il personale ATA
In quanto alle “nuove ipotesi di reclutamento” c’è il buio completo nella esposizione del Ministro che sembra IGNORARE e le problematiche realative ai TFA ordinari ,che hanno determinato migliaia di ricorsi e qualche intervento della magistratura, e quelle relative ai cosiddetti TFA Speciali che vengono regolarmente bypassati nella relazione del neo ministro e che comunque genereranno ulteriori migliaia di ricorsi
Tempo fa ebbi modo di sottolineare che “i docenti rappresentano una risorsa per la Nazione e non un “numero” da dividere, sottrarre o spostare . Occorre rivalutare il ruolo dei docenti e ridare loro quella dignità che politiche ragionieristiche gli hanno tolto. Occorre investire sull’aggiornamento obbligatorio e su quello volontario prevedendo, per quest’ultimo, deduzioni fiscali o rimborsi significativi; oltre a rivedere gli attuali stipendi che sono, lo ricordiamo, tra i piu’ bassi d’Europa.”
…. E mi sarei aspettato dal Ministro Carrozza una attenzione particolare e una diversa sensibilità verso il problema.

Liborio Butera:
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