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Il mais OGM a breve sarà fra noi, se non lo è già

Ne scrive oggi su La Stampa Marco Zatterin. Il giornalista evidenzia che nonostante oltre la metà dei Paesi europei non sia d’accordo la decisione è stata presa lo stesso a dimostrazione che – aggiungiamo noi – che a prevalere sono ancora i poteri forti e le multinazionali. Questa volta si sono insinuati sulla divisione degli stati in materia di OGM, c’è chi è favorevoe e chi non lo è e in questo clima di indecisione e di una netta maggioranza si procederà per la sua introduzione.

Ad essere favolevoli all’introduzione dei prodotti modificati geneticamente sono i soliti noti: Germania, Belgio e Olanda, capofila la famosa “locomotiva”. Se non vi fosse di mezzo la salute dei cittadini europei ce ne potremmo allegramente fregare, ma così non è. Marco Zatterin infatti evidenzia che il mais 1507 (così si chiama quello modificato) contiene rischi potenziali “per le farfalle e le falene che potrebbe derivare dalla coltivazione del mais 1507, visto che contiene un gene che esprime la tossina insetticida Bt, letale per la Pirale, un lepidottero infestante. Questo mais transgenico, è stato affermato, è oltretutto resistente all’erbicida Glufosinato Ammonio, che comporta rischi per la biodiversità non esaminati a fondo nella valutazione scientifica dall’Autorità alimentare Ue di Parma.
Gli Stati ne discutono da settimane. Come al solito, tuttavia, non sono riusciti a trovare un quadra all’annoso problema degli Ogm”.

A questo punto ci chiediamo se questa sia l’Europa dei popoli, così come va dicendo il nostro Presidente della Repubblica, oppure l’Europa dei potenti, a voi le risposte.

Liborio Butera:
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