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Notizie reali dalla Scuola – Alla riflessione del prof. Antonello Papa risponde la professoressa Alessandra De Chirico

Abbiamo pensato di rendere pubbliche testimonianze reali provenienti dal mondo della scuola, forse perchè sui giornali e sulle testate on line se ne leggono talmente tante e così variopinte che il lettore è destinato a confondersi.
Ecco le risposte alla lettera del prof. Papa di una professoressa, Alessandra De Chirico, che quotidianamente entra in classe e svolge il proprio lavoro con grande passione e serietà.

Ciao Antonello,

Ti rispondo direttamente e poi mando la risposta anche al comitato…

2. Relativamente al sostegno immagino tu voglia porre l’attenzione sul fatto che per i docenti perdenti posto ci saranno i corsi di aggiornamneto per permettergli di insegnare sul sostegno, questo non va bene sulla qualità, ma già oggi ci sono docenti privi di titoli che insegnano sostegno, allora io credo che possa essere un buon compromesso quello di permettere a docenti che perdono il posto di riconvertisi e non essere licenziati.

Anche perchè qualche docente di sostegno, qualcuno visto all’opera, si siede alla cattedra e prende appunti e sarebbe lui/lei ad aver bisogno del sostegno e non i ragazzi. Insomma penso che più che il titolo serva la buona volontà di far bene.

Sì anch’io credo che sul sostegno tu abbia ragione. La qualità è spesso casuale e, vista la situazione dei perdenti posto riconvertiti sul sostegno, un corso di aggiornamento necessario… ma non a pagamento però.

3. Invalsi: personalmente quando vado a fare esami di stato in giro sono contento perchè posso confrontarmi ed avere un parametro di riferimento esterno e non essere autoreferenziale, i test nvalsi ad oggi nelle superiori servono a misurare le conoscenze/competenze degli allievi non a dargli una valutazione che spetta alla commissione e ai consigli di classe quando assegnano il credito.

Nelle scuole medie il test invalsi contribuisce al voto finale ma come una delle altre prove in quanto fa media.

Quindi anche in questo caso io non esprimerei un giudizio completamente negativo ci possono essere degli aggiustamenti ma capire quale nel suo complesso sia la situazione della scuola italiana e della singola scuola non credo sia un dramma. Queste informazioni servono anche a decidere che tipi di investimenti fare e in quali settori, spendere dei soldi senza poi capire che tipo di risultati si ottengono non ha molto senso.

Credo inoltre che in classe non siamo tutti uguali, ci sono docenti che fanno un lavoro egregio e altri che fanno grandi disastri. Perchè devono essere trattati tutti allo stesso modo? Non è facile valutare chi merita di più ma credo che in qualche modo prima o poi ci si debba arrivare.

Sull’Invalsi ho due punti di vista anche se ti pare impossibile…, discordanti: mi piace il loro approccio sulla comprensione del testo più che sulla tecnica esecutiva, mi piace che siano uguali dappertutto e diano un’idea della capacità generale di comprensione del testo (sia per italiano che per matematica) e perciò dati statisticamente utilizzabili per ogni classe e per ogni scuola e per la nazione intera, al fine di poter lavorare sui problemi e cercare di risolversi.

Non mi piace che siano nell’esame finale di scuola media e facciano media (se il fine è migliorare la scuola e l’apprendimento/insegnamento non deve pesare sui singoli alunni), non mi piace che, senza una verifica seria deui test si aumentino le batterie di test a “enne” materie, Inoltre, tu alle superiori ancora non hai questa esperienza …, i docenti si fanno molto condizionare dai test invalsi e spesso passano gli ultimi mesi prima dell’esame a “preparare” all’esame/test, che invece di essere un metro di valutazione del lavoro svolto, diviene il fine dell’educazione… triste.

Un bel corso di aggiornamento o anche solo di riflessione sui dati invalsi al fine di lavorare sulla comprensione del testo senza pensare all’esamino finale ci vorrebbe … soltanto in un secondo tempo puoi misurare anche il “merito” del lavoro degli insegnanti (sempre tenendo conto le differenti basi di partenza dell’utenza: pensa a un test invalsi identico di italiano per tutti i corsi di scuola superiore… le differenze di comprensione del lessico e di conoscenze è e resterà diverso)

4 sul quarto punto occorre far attenzione che in sede di formazione cattedre le ore non vengano divise tra più docenti e poi ricomposte dopo aver fatto le nomine, sarebbe utile che le RSU delle scuole facessero attenzione ai contratti che verranno stipulati dopo le nomine. La CGIL potrebbe darci una mano se ne hanno voglia.

Per quanto riguarda le supplenze dopo le nomine, come diceva Rigola, le scuole devono inserire in una server i nomi di chi nominano se non erro entro 5 ore dalla nomina, questo per permettere alle scuole di non ricominciare tutte le volte a rifare le telefonate dall’inizio della graduatoria. Chissa se potessero rendere accessibile a tutti i precari, con la sola possibilità di consultazione, questo server, in fondo si tratta di andare nell’ottica della trasparenza amministrativa dichiarata in ogni nuova legge che vien fatta che riguarda la PA ma che poi spesso nei singoli uffici, dove ci sono le persone come noi e non quelli di Roma, questa trasparenza non viene applicata.

Lo so che penserai che sono già immerso nel ruolo di dirigente, non è così perchè ti avrei detto le stesse cose anche un anno fa.

Liborio Butera:
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