economia e lavoro

Anche i formaggi del Vercellese, Valsesia e Biellese tra i protagonisti al Cheese di Bra: importante e strategico il ruolo degli allevatori che lavorano direttamente il latte

VERCELLI/BIELLA, 19 settembre – Maccagno e tomini freschi dal Biellese e, anche dal resto delle due province, formaggi freschi e stagionati (di latte vaccino o caprino), burro, yogurt e ricotta. Un florilegio di sapori e “declinazioni del latte” con cui le terre di Vercelli, Biellese e Valsesia si presentano al “Cheese” di Bra, l’evento biennale promosso da SlowFood che da domani fino a lunedì 23 porterà in provincia di Cuneo l’arte casearia italiana e mondiale.
I nostri formaggi tipici saranno dunque coinvolti nei numerosi eventi, mostre, laboratori e nei dettagli di un intenso programma che renderà protagonista la città della provincia Granda, una tra le mete per eccellenza di gusto e sapori tipici. Formaggi in primis, appunto.

“Il territorio delle nostre province sarà tra i protagonisti grazie anche agli allevatori che trasformano il proprio latte in pianura come negli alpeggi del territorio” dicono Paolo Dellarole e Marco Chiesa, presidente e direttore della Coldiretti interprovinciale.

Molti dei rinomati formaggi prodotti fra le alture biellese e valsesiane si devono proprio all’attività dell’alpeggio estivo: la monticazione, storicamente passava attraverso varie fasi che si identificano con pascoli e strutture poste a diversa altezza sulla stessa montagna.
L’alpeggio ricomprende nelle nostre province sia le mandrie bovine che le greggi ovicaprine e interessa sul territorio un’ampia fascia che parte dalle alture biellesi e valsesiane e si spinge fino alle cime di confine con la Valle d’Aosta, l’Ossola e la Svizzera.
“Il bel tempo di luglio e agosto ha consentito di recuperare i tempi di una monticazione iniziata con 20 giorni di ritardo – colpa del maltempo di fine primavera – e di produrre ottimi formaggi che, con un’adeguata stagionatura, potranno esprimersi al meglio.
Va sottolineato che quella delle nostre montagne è un’agricoltura “strategica” e in grado di legare la tradizione al futuro nel segno di prodotti d’eccellenza e di un legame forte con il turismo: la presenza delle imprese agricole e il mantenimento delle attività d’alpeggio garantiscono un presidio del territorio importante per la sopravvivenza dell’economia montana.
Quando il territorio alpino è ben governato a livello di programmazione e presidio, esso sa porsi al servizio della pianura e della collettività: sa “fare sistema” con il turismo che deve saper apprezzare ulteriormente il settore dell’allevamento bovino e caprino e si rafforza come importante volano per lo sviluppo dell’economia locale. Anche attraverso la produzione di formaggi pregiati e tipici, sempre più ricercati anche dai visitatori che da ogni parte d’Europa raggiungono le terre alte di Vercellese, Valsesia e Biellese”.

Formaggi, duque, di forte carattere identitario per i territori delle nostre province, che evidenziano la strategicità del comparto lattiero caseario: “Una filiera importantissima – conclude il presidente Dellarole – che grazie a manifestazioni come “Cheese” ha occasioni importanti di incontro con il pubblico, offrendo spunti di conoscenza ai consumatori: ma i nostri formaggi tipici sono protagonisti anche dei quattro Mercati di Campagna Amica che si svolgono nel comprensorio interprovinciale”.

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