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    Categories: attualità

la forzatura sulla sperimentazione ci porta a fare qualche riflessione.

L’imposizione da parte del ministero per avviare la sperimentazione, ci porta a fare alcune considerazioni: 

Primo: i nuovi titoli in uscita non si sa ancora bene a cosa serviranno, ovvero se saranno propedeutici solo all’università o se anche al lavoro. Che gli dicono alle famiglie?

Secondo: solo il liceo classico pare dia accesso a tutte le facoltà universitarie, gli altri tipi di liceo no (?). Che gli dicono alle famiglie?

Terzo: pare si possano attivare nuovi percorsi solo secondo le confluenze, per cui è escluso che possano attivare Licei che non hanno già come Istituti Tecnici (in particolare in una scuola in cui hanno il corso Ragionieri/Ragionieri programmatori vorrebbero attivare il Liceo Tecnologico indirizzo informatico).

Quarto: qualsiasi indirizzo attivano, si perdono un sacco di posti di lavoro, in particolare per gli ITP e per gli insegnanti delle materie tecniche.

Quinto: manca il decreto di revisione delle classi di concorso, per cui non si sa chi insegna cosa. Per gli ITP è una cosa molto deleteria.

Sesto: le regioni hanno detto "no" e hanno chiesto la revoca del decreto.

Liborio Butera:

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  • Mi chiamo Casali Domenico ho 32 anni, mi sono laureato nel 2002 in “Scienze Politiche ad indirizzo amministrativo”, presso l’Università agli Studi di Palermo.
    Da febbraio 2004 lavoro a tempo determinato, come insegnante di laboratorio di informatica gestionale ( classe C300 ) senza alcuna abilitazione, perché in possesso del diploma di “Perito Commerciale e Programmatore.” Non sono riuscito ad inserirmi nei corsi abilitanti per ITP partiti nel 2005, perché non ne avevo i requisiti, in termini di giorni lavorativi.
    Trovo che ci sia molte incoerenze per questa classe di insegnamento:
    · mancanza di rispetto della libertà d’insegnamento, in quanto secondo le disposizioni legislative, l’ITP è tenuto per tutto l’ammontare di 18 ore alla codocenza;
    · poca chiarezza in merito alla programmazione didattica e alle relative prove di verifica dell’attività pratica;
    · obbligo di partecipare alle riunioni degli Organi Collegiali, ma il nominativo dell’ITP non risulta in nessun elenco dei presenti;
    · confusione dell’ITP con l’Assistente Tecnico del personale ATA, persino dagli addetti ai lavori.
    Dire, insomma, che l’ITP è considerato come un insegnante di serie B è poco. Avviene così che nella scuola delle tre I ( inglese, informatica ed impresa ), all’applicazione pratica dell’informatica gestionale in modo contraddittorio viene riservato l’ultimo posto.
    Oggi, vivo una situazione lavorativa paradossale, in quanto sono un ragioniere idoneo all’insegnamento finchè anche questa classe di insegnamento, come lascia presagire la riforma Moratti, non verrà soppressa, ed un dottore in Scienze Politiche escluso dall’opportunità di mettere a disposizione della scuola la propria formazione giuridico - economica.
    Vi trasmetto il mio indirizzo e-mail qualora si presentassero informazioni utili o cambiamenti tangibili sia nel ruolo di ITP o di novità relative ai prossimi corsi abilitanti per ( C300 ).

    casalidomenico@yahoo.it
    Domenico Casali

  • Salve,
    Mi Chiamo Rossana e vorrei lavorare nella scuola come ITP, ma non so se posso farlo con i miei titoli; infatti ho la maturità classica e corsi professionali riconosciuti dalla regione come "programmatore informatico", "tecnico gestore di risorse" e "certificatore dei sistemi di qualità".
    Come posso sapere se posso fare richiesta e se sì in quali aree?
    Mi sono informata in diversi istituti dove mi è stato consigliato di rivolgermi al sindacato che a sua volta non mi ha saputo dare risposta.
    Premetto che grazie al titolo di "programmatore informatico" ho potuto partecipare a concorsi rivolti solo a periti informatici e che come amministratore tecnico sono stata inserita nell'area di informatica e fisica.
    Grazie per l'attenzione rivoltami, attendo con ansia una risposta.

    Cordiali saluti

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