il famoso quadro quarto stato, lo sciopero
economia e lavoro

Professione Insegnante: “I dirigenti sindacali esonerati se li paghino gli iscritti“

Continua la campagna di Professione Insegnante, l’associazione di Libero Tassella, che da anni chiede che il distacco sindacale non ricada sulle tasche degli italiani ma su quello del sindacato e degli iscritti. Riportiamo qui su A Ruota Libera il testo dell’appello.

Nella legge di stabilità chiediamo che i sindacalisti in esonero siano a carico non dello Stato ma dei sindacati.

“I  dirigenti sindacali esonerati se li paghino gli iscritti“, lo chiede Professione Insegnante, lo si  definisca nella prossima legge di stabilità.

Il governo Letta e  gli stessi sindacati del pubblico impiego, quelli della scuola in primis, dovrebbero dare un esempio, in questa delicata fase di crisi economica che il nostro paese sta attraversando, eliminare una buona volta un antico privilegio da prima repubblica: i sindacalisti esonerati, nel nostro caso dall’insegnamento o dalle mansioni ATA, dovrebbero essere a carico dei bilanci  delle organizzazioni sindacali e non pagati da noi contribuenti, insomma i sindacalisti in esonero o in semiesonero se li paghino gli iscritti al sindacato, fin quando i sindacalisti del pubblico impiego e quelli della scuola saranno a carico dell’amministrazione di appartenenza noi non ci sentiamo garantiti e tutelati, si parla di costi della politica, ma dei costi dei sindacalisti nel pubblico impiego nessuno parla mai; ci sono sindacalisti che chiedono la proroga per non andare in pensione e poi restano in esonero sindacale, inoltre nella scuola lo stato paga sia il docente o l’ATA sindacalista in esonero o semiesonero sia il supplente.
Una vergogna, uno spreco di pubblico denaro, una stortura che dovrebbe essere finalmente sanata, sindacalisti che dopo l’anno di prova, restano in esonero per 25, 30 o quarant’anni, questo lo sapevate o no? Vogliamo far finta di niente, lo vogliamo ancora ignorare? Noi crediamo che sia giunto il momento che i sindacalisti nel pubblico impiego, se in esonero, siano pagati non dallo Stato ( che li libera dal servizio) ma dal sindacato dove in effetti essi prestano  effettivo servizio, come accade nel settore privato, come accade negli altri paesi, come accade nell’amministrazione scolastica per i comandati presso enti, associazioni ed università. Chiediamo al presidente del Consiglio, al governo , al Parlamento, ai partititi, agli stessi sindacalisti di dare un segnale!
Libero Tassella