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A Eraclea Minoa si ride con Denny Mendez in “Il povero pluto”

Ad Eraclea Minoa sarà messo in scena, sempre per Teatri di Pietra Sicilia, lo spettacolo “Il povero pluto” con Denny Mendez.
Questa messa in scena è caratterizzata da un linguaggio scorrevole e chiaro, comico in molte scene, è di argomento facilmente comprensibile e piacevole per il pubblico. Rispecchia in modo assoluto l’ambientazione storica e i costumi. Cremilo, cittadino onesto e povero, che vive in una città dove le persone per bene vivono vita grama mentre i disonesti si arricchiscono, si reca a consultare l’oracolo di Apollo. Il dio gli risponde una sola strana cosa: la prima persona che incontrerà uscendo dal tempio, la segua senza mai lasciarla. E ora Cremilo, tornando dall’oracolo, si è portato dietro un cieco malconcio e acciaccato, trovato uscendo dal tempio, insieme col servo Carione, che non comprende questo strano modo di agire. Cremilo costringe con minacce il cieco a dire chi è. Egli finalmente parla: è un dio, Pluto, ed è stato accecato da Zeus affinché non distribuisca la ricchezza, di cui è il dio, a disonesti e malvagi. Cremilo, ora che sa, non vuole più lasciarlo andare come aveva promesso, e propone al dio di fargli riacquistare la vista. Poiché Pluto si rifiuta, per paura di Zeus, Cremilo gli dimostra che egli è più potente di Zeus. Pluto persuaso accede al progetto di Cremilo e grazie all’aiuto di un’improbabile medico, Colionone, riacquista la vista. Ma all’improvviso appare la dea della Povertà, sotto le sembianze di una splendida donna, decisa ad impedire l’insano progetto. Con discorso dimostra, che proprio lei è la causa di tutti i beni per gli uomini, i quali vivono per merito suo. Una volta diventati tutti ricch , afferma Povertà, nessuno più, venuto a mancare il bisogno, vorrà esercitare alcun mestiere, arte o scienza. Questa lezione di saggezza rimane inascoltata. Nel frattempo l’eunuco Blepsidemo, vicino di casa di Cremilo viene attratto dal miraggio della ricchezza….
Tutto questo per dimostrare che dopo 2.500 anni circa, l’uomo non sia affatto cambiato: il denaro e la ricchezza rimangono la sua massima aspirazione. La cultura, l’arte, la scienza sono al secondo piano nelle aspirazioni umane. E gli dei, nella concezione di Aristofane, non sono da meno. In scena Denny Mendez, Vito Cesaro, Antonino Miele, Massimo Pagano, Monica Gallese, Orazio Cerino, Loretta Palo. Adattamento di Maurizio Micheli, Michele Mirabella, Vito Cesaro, Antonino Miele. Regia Vitantonio Cemi, scene Francesco Scandale, costumi Olga Toriello, musiche Goran Bregovic


Liborio Butera: