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I critici televisivi bocciano il talent “culinario” di Signorini

I critici non digeriscono il talent culinario targato Signorini e nel weekend non risparmiano stilettate. Per Aldo Grasso “Vedere tre master chef discutere con Emanuele Filiberto di cucina è una cosa che mette infinita tristezza” e bolla il tutto come “roba da Gianfranco Vissani, ovvero quando il grande cuoco serve alla mensa televisiva”. (Corriere della Sera) Altrettanto duro Walter Siti che su La Stampa di domenica descrive i tre chef guru come divi capricciosi e permalosissimi che insieme al conduttore sono in grado di incagliarsi in problemi inutili come “un futuro cuoco può portare un piercing alla lingua?”. Il senso più profondo del programma, a detta dei due critici, è uno solo: la noia.

via Club di Papillon