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Televisione, in barba alla qualità conta solo l’audience. Il caso del Festival di Sanremo 2012 e di Adriano Celentano

Cari Amici di A Ruota Libera, ci chiediamo cosa c’entri l’audience con il festival di Sanremo. La risposta è nulla e ci piacerebbe poter vedere una serata della rassegna canora italiana che guardiamo sin da piccoli senza sentire parlare di ascolti e di quella assurda gara tra emittenti televisive che si combatte quotidianamente. Il Festival dovrebbe significare qualità!

E’ ridicolo ma pare invece che l’obiettivo di qualsiasi trasmissione compreso appunto il Festival sia esclusivamente quello di catturare più telespettatori a tutti i costi! L’impressione è che la qualità, la volontà di fare televisione nel modo migliore lasci il posto alle strategie talvolta persino becere per conquistare più audience. Ecco quindi che Adriano Celentano andrà sempre meglio, qualsiasi cosa dica o faccia, l’importante è che faccia parlare di se e che faccia ascolti in una deriva trash che più trash non si può. Per il molleggiato resta una grande vittoria: far parlare di se nel bene e nel male e conquistare sempre audience elevati. Peccato però che la sua esibizione non sia piaciuta a nessuno, nemmeno ai suoi sostenitori di sempre, nessuno ne ha preso le difese, lui però fa sapere che parlerà ancora, ci degnerà delle sue famose perle di saggezza che di qualità hanno ben poco, ma che però abbondano di inutile banalità. Il tutto a spese nostre, a spese di chi paga le tasse e paga il canone RAI.

La qualità e aggiungiamo anche la serietà, poco contano poi quando l’audience ti ha fatto vincere la serata, forse per loro, noi invece che le cose di qualità le adoriamo il Festival per protesta non lo guardiamo!