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CISL – 14 novembre: fare chiarezza, evitare strumentalizzazioni

È necessario fare chiarezza sulla giornata di mobilitazione del 14 novembre, sulla quale si stanno diffondendo informazioni volutamente ambigue, accreditando l’idea che per quella data sia stato proclamato, da parte della CES, uno sciopero europeo. Le cose non stanno affatto così.
La CES (Confederazione Europea dei Sindacati), ha indetto come ogni anno un action day invitando i sindacati aderenti (fra cui le tre maggiori confederazioni italiane) ad attivare inziative e manifestazioni da svolgere in contemporanea in ogni Paese.
Il tema di quest’anno (“Lavoro e solidarietà in Europa – No all’austerità”) richiama con forza l’esigenza di contrastare gli elementi di iniquità troppo spesso presenti nelle manovre con cui i governi europei fronteggiano l’emergenza economica, scaricandone sui lavoratori e sulle fasce sociali più deboli il peso prevalente. La richiesta che la CES avanza con forza è quella di un patto sociale nel segno dell’equità e della solidarietà. Rimandiamo, per ulteriori approfondimenti, alla nota (vedi allegati) diffusa in data 6 novembre dalla nostra Confederazione.
Mentre erano già in corso i contatti per mettere a punto un’iniziativa comune, la CGIL ha assunto la decisione, improvvisa e – per quanto appena detto – imprevista, di indire per il 14 novembre un’azione di sciopero, allineandosi alle scelte fatte da alcuni sindacati di altri Paesi, a lei affini.
Lo sciopero del 14 novembre, pertanto, si caratterizza come azione circoscritta ad una limitata e parziale rappresentanza di sigle operanti in alcuni Paesi; non ha alcun fondamento il tentativo, di palese evidenza anche nelle forme della sua pubblicizzazione, di farlo passare  come uno sciopero europeo a carattere unitario, indetto dalla CES.
Siamo dunque ancora una volta di fronte a comportamenti che, sacrificando al protagonismo di sigla le ragioni dell’unità, si muovono in direzione esattamente opposta agli obiettivi che la CES si è data: rafforzare l’unità del mondo del lavoro per sostenere la richiesta di un patto di coesione sociale che consenta di affrontare e superare l’emergenza economica nel segno dell’equità e della solidarietà.
Di quanto sopra, naturalmente, si dovrà ora tenere debitamente conto nella gestione di iniziative legate alla mobilitazione in atto nella scuola e che vedano anche la presenza della Flc Cgil. Abbiamo tutti accolto positivamente la sua confluenza sulla nostra mobilitazione, che può dare più forza e compattezza a un fronte sindacale già ampiamente rappresentativo: non possiamo tuttavia consentire che iniziative condotte insieme diventino occasione per forzare o stravolgere contenuti e obiettivi di una piattaforma definita unitariamente, alla quale la Flc si è espressamente impegnata ad attenersi e che costituisce, per tutti, il riferimento da assumere in modo coerente vincolante.

LA SEGRETERIA NAZIONALE CISL -SCUOLA

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