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​​ L’agricoltura di Vercelli e Biella “annega” sotto la pioggia: telegramma di Coldiretti a Prefetture e Province per chiedere lo “stato di calamità” ​

VERCELLI/BIELLA, 16 maggio – L’agricoltura di Vercelli e Biella rischia di annegare sotto le piogge che, anche a ridosso della Pentecoste, continuano a sferzare i campi.
“Abbiamo inviato poco fa un telegramma alle Prefetture di Vercelli e Biella con una richiesta di attivarsi per chiedere lo stato di calamità” annunciano il presidente e il direttore della Coldiretti interprovinciale, Paolo Dellarole e Domenico Pautasso.
Analoga comunicazione sta pervenendo in questi minuti alle Province, agli Assessorati competenti e a tutti i Comuni del territorio.

Le semine di tutte le “grandi famiglie” (cereali, oleaginose, proteiche, orticole, ecc) si sono svolte in condizioni proibitive e, in molti casi, non sono andate a buon fine.
La situazione più disastrosa è per il mais: l’impossibilità di entrare in campo con i mezzi agricoli sta pregiudicando la possibilità di sperare in un completamento delle operazioni colturali in tempo utile.
La situazione è molto complicata: da un lato l’eccesso di pioggia rischia di soffocare gli apparati radicali delle giovani piantine, facendo calare le produzioni previste o addirittura creare lo sviluppo di patologie fungine in grado di generare la morìa totale delle piantine di mais come già si registra in molti campi da poco seminati.

Forti i ritardi anche per le operazioni colturali in risaia: “Siamo indietro anche di un mese rispetto all’usuale tabella di marcia, ciò costringe i risicoltori a rivedere i propri programmi e a seminare varietà precoci, che possano completare in tempo utile il proprio ciclo di maturazione, ovvero prima dell’arrivo del freddo autunnale. Non sempre è facile e nessuno può dire quale sarà il contraccolpo sia a livello di raccolti che di mercato”.
Una situazione delicata per un comparto che, a causa del crollo delle quotazioni, vede una riduzione a due cifre percentuali per i campi dedicati a risaia.
Semine ritardate anche per la soia e situazione difficile per il comparto ortofrutticolo, particolarmente nelle zone più vocate ad ovest delle due province.
Le piogge in questo periodo hanno azzerato le impollinazioni e si prevedono produzioni nulle o molto scarse sia per pesche come per i kiwi, già falcidiati dalla batteriosi che, con questa umidità, trova terreno fertile per la sua diffusione.
Intanto il comprensorio di Biella e Vercelli resta a mollo: continua a piovere, i torrenti sono ingrossati e i campi zuppi.
“Una situazione insostenibile che ci impone la richiesta dello stato di calamità a tutela delle nostre imprese agricole” sottolineano Dellarole e Pautasso.

Strana primavera, quella del 2013, che ha visto le precipitazioni nel nord Italia essere superiori del 53 per cento rispetto alla media nei primi quattro mesi dell’anno, mentre il livello idrometrico del Po e degli affluenti sta raggiungendo i livelli massimi del periodo.

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