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economia e lavoro

Riso e mais, raddoppiano costi e tempi per l’essiccazione: Coldiretti chiede l’assegnazione supplementare di carburante agevolato alle imprese

VERCELLI/BIELLA, 17 ottobre – Coldiretti Vercelli e Biella “ha chiesto alla Regione, per il tramite del Caa Piemonte, l’assegnazione di ulteriore carburante agevolato da destinare all’essiccazione di mais e riso”.
Lo precisano il presidente e il direttore dell’organizzazione agricola, Paolo Dellarole e Marco Chiesa, che parlano “di una situazione particolarmente delicata sul fronte dei raccolti: ai ritardi e alle difficoltà delle lavorazioni in campo, infatti, si aggiunge il problema di dover essiccare un prodotto di buona qualità, ma con un tasso di umidità particolarmente elevato”. E questo, in pratica, fa raddoppiare tempi e costi delle operazioni.
Colpa delle precipitazioni delle scorse settimane e, in generale, di una stagione che ha ritardato di quasi un mese il periodo di raccolta.
Il riferimento è ad una primavera tra le più anomale, che ha visto le precipitazioni nel nord Italia essere superiori del 53% rispetto alla media nei primi  quattro mesi dell’anno.
Il maggior consumo di carburante è dovuto al fatto che le ore di essiccazione necessarie per essiccare  il riso od il  mais, sono praticamente doppie (24/26 ore invece di 12/16) rispetto ad una annata normale.

“La situazione è di per sé indicativa delle difficoltà che interessano i risicoltori in questo periodo” prosegue Lorenzo Rolando, responsabile del Centro Assistenza Agricola CAA di Impresa Verde Piemonte Orientale.
“Siamo ormai a metà di ottobre e si è tagliata solo circa metà del riso coltivato nel Vercellese e in Baraggia: le mietitrebbie sono rimaste lunghi giorni in rimessa e, anche nei pochi giorni di sole, sono entrate in campo solo in tarda mattinata per causa delle brine notturne”.
Per quanto riguarda il profilo qualitativo del riso, la situazione produttiva conferma, come annunciato da Coldiretti la scorsa settimana, una campagna nei canoni della normalità: “Le rese sono però molto alte – aggiunge Rolando – e ciò è segno che il risone è particolarmente sano e quindi la qualità è ottima. Sono ancora da trebbiare le varietà tardive, che purtroppo non hanno ancora completato la maturazione: se dovesse continuare a piovere, si rischia di dover tagliare anche nel mese di novembre, con tutti i rischi del caso”.

Ciò che continua a destare timore è la situazione dei prezzi che alla Borsa Merci di Vercelli restano “molto al di sotto delle aspettative dei produttori”: “Non ci si pagano le spese, specie in annate climaticamente complesse come l’attuale: se le cose non cambieranno, a rimetterci sarà l’intero sistema, con una drastica diminuzione di superficie laddove ciò può essere possibile (non tutti i terreni del Vercellese o della Baraggia biellese, per la loro stessa natura, non sono di fatto “convertibili” alla coltivazione di altre colture, ndr)”.

Coldiretti torna dunque a ricordare “l’assoluta necessità di tutelare il futuro della risicoltura italiana, riconoscendo in primo luogo il valore aggiunto di qualità e caratteristiche che rendono unico il nostro riso: in questo senso, valori come rintracciabilità, promozione del prodotto e alleanze di filiera, anche con la ristorazione, sono prioritari”.

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