arte e cultura

Consigli – Le 10 cose che non puoi perderti a Cattolica Eraclea (AG)

la foto di eraclea minoaHo scelto questa formula perchè in questo periodo fare gli elenchi va parecchio di moda in rete e restituisce parecchia visibilità, in questo caso utile a chi è in vacanza nell’agrigentino e vuole esplorare il territorio sia per le bellezze paesaggistiche che esso offre, sia per quelle goderecce.

In realtà le cose da vedere o da gustare sono ben più di 10, ma iniziamo con queste, chi vorrà potrà segnalarne altre nei commenti.

Al primo posto ovviamente mettiamo la nostra località marina, Eraclea Minoa, luogo splendido e quasi, dico quasi, incontaminato. La spiaggia color oro, la rigogliosa pineta e la magnifica costa bianca la rendono unica. Farsi un bagno, prendere il sole o assistere al tramonto è qualcosa di meraviglioso, irrinunciabile!

Al secondo posto, va di diritto l’area ercheologia di Eraclea Minoa, dove si può ammirare quel che resta (a causa di una cattiva conservazione), dell’anfiteatro greco e due case ben conservate; splendido il paesaggio che si ammira dalla parte più alta dell’area archeologica.

Al terzo posto va di diritto il paesaggio collinare che incastona il paese, bella e da visitare la montagna Sorge.

Al quarto posto colloco il Calvario, posizionato sul monte San Calogero, suggestiva è la funzione del Venerdì Santo, da vedere anche l’Incontro della domenica di Pasqua fra il Cristo Risorto e la Madonna che avviene in Piazza Roma.

Al quinto posto, e qui andiamo sul godereccio, consiglio a chi si trova a passare da Cattolica Eraclea di fermarsi alla caffetteria Caffetteria Relax, in via Oreto, e di degustare il gelato, in particolare quello al pistacchio, ma anche l’ottima granita di gelsi. Ottima anche la pasticceria alla ricotta, quest’ultima lavorata con grandissima maestria.

Al sesto posto, a seguire, segnalo un dolce strepitoso chiamato “Pasto nuovo” realizzato dalla pasticceria Gran Caffè di piazza Umberto I.

Al settimo posto va di diritto la fantastica granita al limone realizzata da Giuseppe Spataro dell’omonimo bar, anch’esso sito in piazza Umberto I e aggiungo anche gli ottimi arancini al ragù realizzati secondo la migliore tradizione siciliana.

All’ottavo posto segnalo la mandorla locale, strepititosa quella prodotta da Giovanni Ferrera che di recente si è attrezzato con un macchinario per estrarla dai gusci e venderla sgusciata. Mandorla che speriamo sia utilizzata dai pasticceri locali per realizzare gli strepitosi dolci appunto a pasta di mandorla. Congratulazioni a Giovanni per essere, credo, l’unico in paese ad aver capito che la mandorla non va venduta ai commercianti ma lavorata, valorizzata e venduta in loco.

Al nono posto segnalo il tenerume (foglie e cime di cucuzzeddra siciliana) ottima per la realizzazione di zuppe, ma anche di gustosi primi, ad esempio lo consiglio in un risotto con gamberetti e tenerume, una goduria per il palato.

Al decimo posto, ma è come se fosse il primo perchè l’unico segnalato, il ristorante Sicilia Antica, dove si degusta il pesce fresco, freschissimo, preparato con sapienza dal personale di cucina guidato da Sebastiano Todaro. Ottime anche le pizze dell’ottimo Vito Danna.

Sono sicuro di aver scontentato alcuni, ma forse molti, di questo mi scuso a priori. Ho preferito evidenziare solo quello che per me è l’eccellenza.

Di alcuni ho evidenziato solo un prodotto tralasciando gli altri, anch’essi degni di nota e di segnalazione, altri non sono stati mensionati, ma ci sarà tempo e modo per farlo in futuro, il consiglio che do a tutti è di puntare sempre e a prescindere alla qualità, perchè la qualità paga sempre!