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Le iniziative (a convenienza) della FLC – CGIL a volte sono incomprensibili

Mentre a Milano la FLC CGIL si schiera a fianco di CISL Scuola e UIL Scuola per un’assemblea presidio che si terrà martedì 25 maggio p.v. dalle 14 alle 17 davanti al palazzo della Regione Lombardia, rivendicando:
1. il sostegno alla professionalità e al lavoro e gli investimenti sul personale, sulle strutture, sui laboratori;
2. la qualità del servizio e gli organici che soddisfino le richieste delle famiglie;
3. la continuità e stabilità per gli insegnanti ed il personale ATA attraverso le
assunzioni in ruolo su tutti i posti vacanti;
4. difendendo il modello pedagogico del Tempo Pieno;
5. Contrastando la precarietà del lavoro e chiediamo alla Regione risorse specifiche per le scuole a garanzia dell’occupazione;

In quel di Modena, la stessa sigla sindacale, giace sonnecchiante su accidiosi allori; dimenticando qual è il mandato affidatogli dai propri iscritti (leggi, leggi), allorquando lunedì 17 maggio scorso una delegazione del Coordinamento Precari della Scuola di Modena ha consegnato al segretario provinciale della FLC CGIL, Colombini, una petizione sottoscritta da 500 lavoratori della scuola (iscritti alla FLC CGIL) in cui si chiedeva l’indizione di due giorni di sciopero in occasione degli scrutini di giugno.
Per tutta risposta, Colombini ha consegnato alla delegazione una lettera a sua firma, spedita a tutti gli iscritti FLC CGIL, in cui ha respinto la richiesta definendola una “fantastica trovata” e non contento ha definito le mobilitazioni messe in campo dai lavoratori della scuola di Modena come “fantasie creative e roboanti”. Il Coordinamento Precari della Scuola ha ritenuto e ritiene gravissime queste affermazioni da parte di un sindacato che almeno a parole dichiara di voler sostenere le lotte contro lo smantellamento della scuola pubblica. Di fronte all’imminente licenziamento di 300 precari della scuola e allo smantellamento dell’istruzione pubblica si ritiene scandaloso il rifiuto da parte della FLC CGIL di Modena ad indire i due giorni di sciopero richiesti dai lavoratori stessi, cioè il rifiuto di una lotta concreta in nome di un’imprecisata “mobilitazione futura” (quando cioè i licenziamenti ci saranno già stati e la “riforma” della superiori sarà già attuata).

Il Coordinamento Precari della Scuola di Modena annuncia una protesta contro l’immobilismo di questa direzione sindacale già a partire dalla manifestazione e assemblea provinciale della scuola prevista per il 20 maggio, non prima di aver strappato la costosa tessera d’iscrizione dell’ignavo e quiescente sindacato.