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Il turnover del ministro Carrozza per assumere i precari

Un turnover di 44 mila dipendenti scolastici in tre anni, per assorbire le masse di personale precario che prestano servizio a tempo determinato nella scuola. Un piano straordinario di reclutamento dei ricercatori. Ripristinare i 300 milioni di euro di Fondo di fi nanziamento ordinario delle università statali. Liberare gli enti locali dai vincoli di fi nanza pubblica per il miglioramento dell’edilizia scolastica.
Questi gli obiettivi che ieri, il ministro della pubblica istruzione, Maria Chiara Carrozza, ha dichiarato di voler raggiungere, durante l’audizione alla Commissione istruzione di camera e senato.
Il personale.
Il progetto del ministero, prevede che nel triennio 2014-2017 il personale scolastico sarà soggetto a un turnover che coinvolgerà 44 mila unità. Questo, attraverso un iter che dovrà essere improntato alla creazione e al mantenimento di un equilibrio tra l’assorbimento del personale precario e le assunzioni a mezzo di concorso pubblico. Il tutto, sfruttando l’incidenza dell’ultima riforma del sistema pensionistico sulle cessazioni dal servizio. Oltre al turnover, nei piani del ministro, entra in gioco anche la qualifi cazione dei docenti. Nei progetti del ministro infatti, anche un sistema di valutazione delle prestazioni professionali collegato a una progressione di carriera, che però sia svincolata dalla mera anzianità di servizio. «L’obiettivo», ha dichiarato il ministro Carrozza «è quello di diffondere all’interno del personale scolastico, la cultura della valutazione senza che questa sia connotata da alcun spirito punitivo». In quest’ottica, si pone anche la proposta, volta alla creazione di un piano straordinario di reclutamento dei ricercatori. La Carrozza, durante l’audizione, ha infatti spiegato che «per concretizzare il piano di reclutamento è necessario estendere anche ai candidati italiani, quello che il Programma per i giovani ricercatori Rita Levi Montalcini, attua già per i ricercatori italiani all’estero».
L’edilizia.
Banca europea per gli investimenti e Banca dello sviluppo del Consiglio d’Europa. Questi i due principali candidati per fornire i fi nanziamenti necessari per affrontare il piano di risanamento dell’edilizia scolastica in Italia. Gli istituti scolastici che necessitino di manutenzione, sono infatti più di 43 mila. Tra le proposte avanzate, anche quella di ripristinare il Fondo di fi nanziamento ordinario 300 milioni di euro per le università statali. Secondo il ministro infatti, l’importo «potrebbe essere distribuito come quota premiale, in modo da migliorare i servizi e le strutture di cui gli studenti devono usufruire». A conclusione dell’intervento, la Carrozza, ha inoltre dichiarato che «l’obiettivo che vogliamo raggiungere è quello di fare in modo che gli enti locali possano sforare i vincoli di fi nanza pubblica per interventi di ristrutturazione o costruzione di edifici scolastici».

Beatrice Migliorini