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Ancora una volta il Miur non rispetta la legge: ecco come il Concorso 2012 viola l’articolo 97 della Costituzione

Ebbene sì, a quanto pare il famigerato Ministero ancora una volta si fa beffe delle leggi e procede indisturbato nei suoi vaneggiamenti riformativi.
Le scuse avanzate sono sempre le stesse: il merito, non identificato, non identificabile e soprattutto valutato da persone dalle quantomeno dubbie capacità, viste le oggettive “prodezze” organizzative dei TFA; i giovani, che nel frattempo sono diventati vecchi per cui non hanno più diritto a nulla; lo svecchiamento della classe insegnante, che non si capisce come possa essere compatibile con l’età pensionabile innalzata continuamente; i posti di lavoro attuali che sostanzialmente sono già occupati da anni dai supplenti chiamati costantemente a far fronte alle carenze di personale, ma si fa finta siano liberi; infine, i posti di lavoro futuri, generati dai pensionamenti, che in realtà non si sa se mai ci saranno.

I “bravi ragazzi”, del MIUR per giustificare la politica messa a punto dalle meritevoli “menti eccelse” che ci hanno guidato in questi anni, hanno trovato la soluzione a tutti i malesseri del comparto scuola con l’indizione del noto concorsone!

La montagna ha ovviamente partorito il topolino e il “governo dei tecnici” ha tecnicamente trovato la soluzione a tutti i mali con un banale ritorno al passato, nel goffo tentativo di cancellare tutto ciò che è stato fatto nell’ultimo decennio e, complici gli inerti sindacati, cancellare ogni diritto acquisito da chi in questi anni ha provveduto, sul campo, con lavoro e sacrificio, a coprire le ataviche carenze del sistema scolastico.
Ciò che fa inorridire sono il silenzio e la noncuranza delle istituzioni e di chi dovrebbe difendere i diritti dei lavoratori, sul fatto che tutto il “nuovo” sistema concorsuale sia stato messo in piedi senza rispettare la legge!

Una analisi, nemmeno troppo approfondita, che banalmente doveva essere effettuata da chi ha proposto la soluzione concorsuale, rivela che in virtù della legge 24 dicembre 2007, n. 244, il concorso non poteva essere indetto in quanto il medesimo non risulta giustificato e pertanto pensiamo si possa ravvisare un eccesso di potere per VIOLAZIONE DEL PRINCIPIO DI PROPORZIONALITA’ E RAGIONEVOLEZZA, riconducibile all’art.97 della Costituzione.

Andiamo per gradi a giustificare o meglio chiarire quanto sostenuto:

1) La legge 24 dicembre 2007, n. 244 recita : “Nelle more del complessivo processo di riforma della formazione iniziale e del reclutamento dei docenti, anche al fine di assicurare regolarità alle assunzioni di personale docente sulla base del numero dei posti vacanti e disponibili effettivamente rilevati e di eliminare le cause che determinano la formazione di precariato, con regolamento adottato dal Ministro della Pubblica Istruzione ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, sentiti il Ministro dell’economia e delle finanze e il Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti per materia e per le conseguenze di carattere finanziario […], è definita la disciplina dei requisiti e delle modalità della formazione iniziale e dell’attività procedurale per il reclutamento del personale docente, attraverso concorsi ordinari, con cadenza biennale […]”.

Da quanto leggiamo, si evince chiaramente che la ridefinizione delle modalità di reclutamento dei docenti avrebbe dovuto essere effettuato con apposito regolamento, e non con Decreto del Direttore Generale (DDG). L’iter di tale regolamento avrebbe dovuto avere l’approvazione del MEF (Ministero Economia e Finanze), del Ministero per le Innovazioni e il parere delle Commissioni Parlamentari. Palesemente il MIUR non poteva emanare tale bando senza prima aver consultato tutte queste parti.
E’ bene evidenziare che ad ogni modo la stessa legge contiene una grave contraddizione: stabilisce di voler allestire concorsi al fine di eliminare le cause di formazione del precariato ma non spiega come l’assunzione di persone senza anzianità di servizio che potrebbero scavalcare chi opera da anni, possa risolvere il problema di questi ultimi che, non venendo assunti, rimarrebbero comunque precari!
Forse, quando tutto il sistema in futuro diventerà funzionante, non si formeranno ulteriori precari, ma non si capisce con quale logica un concorso risolva un problema contingente generato dall’esistenza di migliaia di Docenti che, con anni di lavoro ed esperienza, nonostante il sistema richieda da anni il loro servizio continuativo, non abbiano una collocazione stabile e legale.
Dal momento che siamo convinti che il Ministero, che si occupa dell’istruzione e della formazione degli italiani, sia d’esempio a tutti ed impieghi per primo personale capace e meritevole, chiediamo che chi “meritatamente” occupa le poltrone MIUR e produce le “geniali soluzioni” suddette sia invitato a spiegarne chiaramente e logicamente la loro sostanza… ammesso che una logica ci sia!

2) Ai concorsi potranno partecipare i docenti abilitati, ovvero quelli che avranno frequentato i TFA, dal momento che non si capisce il motivo per cui un insegnante che abbia preso l‘abilitazione con il vecchio percorso Siss e sia già inserito in una Graduatoria ad esaurimento debba ricominciare da capo, ma:
– considerato che i docenti di III fascia sono ritenuti possessori di titoli validi all’insegnamento e idonei;
– considerato che più e più volte il MIUR, applicando la dir 36/2005 ha dichiarato che l’esperienza integra e completa la formazione;
– considerato inoltre il valore abilitante insito nei diplomi magistrali;
– considerato che l’articolo 2, comma 416, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 delega il MIUR ad emanare norme ESCLUSIVAMENTE per la definizione della disciplina dei requisiti e delle modalità della formazione iniziale dei docenti…

…si conclude che il MIUR è andato oltre, definendo norme per la formazione di personale in realtà già abilitato, o comunque formato, e che ad ogni modo non può essere definito PRIVO DI FORMAZIONE INIZIALE.

Infine, la scelta dei requisiti per poter accedere al cosiddetto Concorsone appare evidentemente e totalmente slegata dal contesto reale, lontana dalla ragionevolezza e dal buon senso, per cui ancora una volta chiediamo che siano esplicitate le linee che hanno portato a questa scelta impopolare… ammesso che sia possibile farlo!

Comunicato Stampa – ADIDA