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DOCUMENTO FINALE – INCONTRO DEI LAVORATORI DELLA SCUOLA MILANESE

L’incontro ha avuto inizio alle 11 e ha visto la partecipazione di circa 20 persone tra lavoratori della scuola, lavoratori di altri settori e rappresentanti dei seguenti gruppi organizzati:

Coordinamento Lavoratori Scuola “3 ottobre” – Milano

Lavoratori Autorganizzati Scuola – Milano

Cobas Scuola Milano

Slai Cobas per il sindacato di classe – Milano

Comitato Precari Novara

Gruppo di Azione Precaria – Genova

Comitato Scuola Mantova

Coordinamento Precari Scuola Modena

Comitato antirazzista milanese

Il confronto è partito dalla presentazione da parte di ciascun lavoratore della situazione attuale delle mobilitazioni nelle proprie città e si è successivamente focalizzato sull’individuazione di linee guida strategiche per la lotta contro i tagli e i progetti di privatizzazione e aziendalizzazione nella scuola pubblica. Le riflessioni, per la provenienza geografica dei presenti, sono state necessariamente limitate alla realtà del Nord-Italia.

Dagli interventi generali si sono individuati, in relazione alle mobilitazioni nelle scuole, i seguenti punti critici:

1. L’attuale situazione nel Nord-Italia presenta un livello di scarsa mobilitazione tra i lavoratori della scuola e di progressiva disgregazione dei gruppi organizzati, sempre meno incisivi e capaci di avere un seguito significativo nelle lotte che propongono;
2. Si evidenzia una sempre più marcata sfiducia generale nell’efficacia di quelle forme di lotta che vengono lanciate con scadenza e forme “rituali” (per esempio, i recenti scioperi dell’Flc Cgil e del sindacalismo di base della scuola o le manifestazioni di pura testimonianza) e che vedono quindi un’adesione sempre più bassa da parte dei lavoratori della scuola e un’evidente disaffezione verso i soggetti proponenti;
3. Si evidenzia il pericolo di “affidarsi”, per future prospettive di mutamento della situazione legislativa e dei tagli, a un possibile cambio di governo e vittoria elettorale dell’opposizione istituzionale di centro-sinistra la cui politica scolastica – principalmente del PD – nelle linee generali e strategiche non si discosta molto da quella portate avanti dall’attuale governo Berlusconi (ne sono un esempio le recenti prese di posizione dell’ex ministro dell’Istruzione Fioroni sulla questione “merito e valutazione”) e si lamenta il pericolo che la lotta autorganizzata dei precari, rappresentata ora principalmente dal CPS, a livello nazionale perdi la propria autonomia dall’opposizione istituzionale e dal sindacalismo confederale;
4. Positivamente si sottolinea l’accresciuta consapevolezza tra i lavoratori della scuola degli effetti concreti dei provvedimenti governativi sulla scuola pubblica e un diffuso malcontento tra i lavoratori, a causa della ricaduta che i tagli e la mancanza di risorse finanziarie stanno avendo sulle condizioni lavorative di ciascuno;
5. Altrettanto positivamente si registra nei singoli Istituti la diffusione contagiosa, di misure di “non collaborazionismo” con la Riforma Gelmini attraverso mozioni approvate dai Collegi docenti e Consigli di Classe o per l’iniziativa di singoli lavoratori;
6. Si percepisce un’accresciuta attenzione da parte dei lavoratori della scuola per tutte quelle iniziative di lotta non puramente mediatiche e simboliche, espressione di una conflittualità diretta, che attuino la disobbedienza civile o che siano il risultato di forti spinte dal basso e di massa (dal blocco dello Stretto di Messina da parte dei precari della scuola, alla manifestazione della Fiom, al possibile prossimo sciopero generale della CGIL).

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Sulla base dell’analisi di questi elementi critici e spunti di riflessione i lavoratori singoli e i soggetti organizzati presenti all’incontro, individuano le seguenti forme di lotta e il seguente percorso di mobilitazione per quest’anno scolastico, da proporre alla totalità del movimento:

1. Generalizzare e rafforzare la campagna per un “non collaborazionismo totale” che non si limiti solo al blocco delle gite o dei progetti non finanziati (le forme più diffuse) ma che punti all’effettivo blocco di tutte le attività aggiuntive (tutti i progetti, le funzioni strumentali, gli incarichi di coordinamento, supplenze e straordinario, adozione libri di testo) non obbligatorie contrattualmente, fino a mettere in discussione i criteri di elezione e rappresentanza degli organi amministrativi interni a ogni singola scuola (Consigli d’Istituto); la campagna dovrà attuarsi attraverso la promozione e valorizzazione di tutte le mozioni, iniziative organizzate e prese di posizioni anche di singoli lavoratori che vadano in tal senso, organizzazione di assemblee territoriali, cittadine e nelle scuole su questa forma di lotta, intervento all’interno delle assemblee sindacali, creazione di materiale informativo e diffusione di quello già esistente specifici sul “non collaborazionismo”;
2. Promuovere, costruire e generalizzare all’interno delle scuole le pratiche dei picchetti, delle occupazioni e dei temporanei blocchi della didattica insieme a studenti e genitori;
3. Promuovere e lavorare alla costruzione in tutta Italia del blocco degli scrutini del primo e del secondo quadrimestre che superi la legge liberticida n° 146/90;
4. Promuovere e, se proclamato, lavorare alla costruzione, insieme a tutti i soggetti autorganizzati del mondo del lavoro e che condividano la medesima impostazione, di un reale sciopero generale, che coinvolga tutte le categorie e che punti al blocco totale delle produzioni e dei servizi;
5. Sostenere, partecipare e contribuire alla realizzazione di iniziative di disobbedienza civile, che abbiano forme e contenuti realmente conflittuali, con intenti non puramente mediatici o simbolici, ma che siano il risultato di una volontà di “di rottura” di schemi di protesta consolidati e sterili o di una forte spinta di massa e dal basso;
6. Sostenere e cementare relazioni con tutte le associazioni studentesche e di lavoratori che pratichino la disobbedienza civile e si propongano di portare avanti lotte concrete, radicali, autonome e di riaffermazione di diritti individuali e collettivi lesi, fuori e dentro le scuole (p.e. diritto al sostegno in ottemperanza alle sentenze della Corte Costituzionale, libertà di assemblea sindacale).

L’assemblea si scioglie alle ore 17.30.

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