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Altri tagli alla scuola, è allarme!

Riportiamo qui su A Ruota Libera un articolo di Italia Oggi che denuncia la possibilità di altri tagli contenuti nella bozza di decreto alla quale stanno lavorando in viale Trastevere. Pare che si vohlia intervenire direttamente sull’orario-scuola e sul contingente delle prossime immissioni in ruolo.

di Alessandra Ricciardi
Con la riduzione a 27 ore delle lezioni in quarta elementare
Per ora la questione è stata posta a livello tecnico. Ma è certo che, continuando così, assumerà ben presto una connotazione politica. Al suo primo decreto sulla determinazione degli organici, il ministro dell’istruzione, Francesco Profumo, si appresta a presentare il conto, fatto in base alle ricette decise con la manovra Tremonti e poi messe in pratica con la riforma Gelmini. Un conto salato, o amaro, che dir si voglia, quello contenuto nella bozza di decreto a cui stanno lavorando a viale Trastevere: il prossimo anno gli organici di diritto degli insegnanti, quelli sui quali si possono disporre le assunzioni a tempo indeterminato, caleranno di 2 mila unità, andando sotto la soglia minima dei 600 mila posti. In controtendenza rispetto all’andamento del numero degli alunni. Le stime dello stesso ministero, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, parlano di un aumento nazionale della popolazione studentesca dello 0,13% , che si traduce in un +0,3% alla primaria, un po’ di più alle medie e in un calo dello 0,18% alle superiori. L’andamento parla di un aumento minimo ma costante. La primaria consente di leggere la consistenza e la natura del fenomeno: soprattutto il Sud è in affanno, risente di più della crisi, della migrazione verso altre regioni e anche della minor presenza di famiglie di immigrati: le percentuali demografiche sono negative. Per esempio in Basilicata il numero degli iscritti in prima elementare è a -2,54%, in Puglia a -1,19%. Al Nord in generale il trend è positivo, con regioni come l’Umbria a +2% e l’Emilia Romagna a +1,5%, per fare qualche esempio. E ora veniamo alla manovra Tremonti: il prossimo anno scolastico dovranno entrare in vigore alcune delle riforme introdotte da Mariastella Gelmini per contenere la spesa per l’istruzione: è il caso delle quarte elementari, che dovranno ridurre gli orari a 27 ore di lezioni settimanali. Lo stesso avverrà l’anno successivo, con l’estensione del nuovo orario all’ultima classe, la quinta. La sola contrazione oraria, per un solo anno, vale due mila prof in meno, come aveva stimato, e messo a bilancio, l’art. 64 della Legge n. 133/08, a corredo del riordino del primo e del secondo ciclo. Sindacati e amministratori locali contavano che con il debutto dell’organico funzionale, introdtto da Porfumo, le consistenze del personale della scuola potessero almeno non diminuire. Ma il problema resta sempre lo stesso: convincere il ministero del Tesoro che una riduzione dell’organico non sarebbe sostenibile dalla scuola. Difficile da argomentare soprattutto per le regioni dove c’è un calo deciso di alunni.

Twitter: @liboriobutera