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ITP – Interrogazione al Governo per i docenti di laboratorio

Riportiamo qui su A Ruota Libera l’interrogazione parlamentare che l’on Rosa Pasquale ha presentato al Governo circa la possibilità di aumentare il monte ore dell’insegnamento degli Insegnanti Tecnico Pratici. Qui di seguito il testo completo, con la risposta del sottosegretario e la replica dell’onorevole.

Interrogazione a risposta in Commissione 5-06119
presentata da ROSA DE PASQUALE mercoledì 8 febbraio 2012, seduta n.583
DE PASQUALE. – Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca. – Per sapere – premesso che:

con le modifiche introdotte dagli ultimi provvedimenti promossi dal Ministro pro tempore Gelmini relativi alla modifica degli ordinamenti dell’istruzione di II grado, gli insegnanti tecnico-pratici sono stati pesantemente colpiti a causa dei tagli del monte ore di insegnamento e dell’eliminazione di numerose ore di laboratorio;

negli istituti professionali e tecnici la drastica riduzione delle ore degli insegnamenti tecnico-pratici, il taglio delle ore di laboratorio, l’incremento delle materie di studio teorico, la frammentaziorie dei saperi, il numero elevato di docenti che intervengono sulla medesima classe (in prima e seconda un consiglio di classe è formato da moltissimi docenti curricolari più i docenti di sostegno) non favoriscono certo la lotta alla dispersione scolastica;

in definitiva, il risparmio ottenuto con i tagli al monte ore di lezione ed ai laboratori, non risulta nemmeno così sostanzioso, visto che, per esempio, le materie chimica e fisica prevedono la compresenza del docente laureato e dell’insegnanti tecnico-pratico;

si fa presente che, nello specifico del settore moda, ma anche in tutti gli altri settori, i docenti di laboratori tecnologici ed esercitazioni, pur essendo insegnanti tecnico-pratici, hanno sempre gestito le classi da soli, senza quindi la compresenza con l’insegnante laureato, esami di Stato compresi;

inoltre negli ultimi provvedimenti governativi, mentre compaiono le modifiche relative alle diverse classi di concorso unitamente alla eventuale classe di riconversione, non si comprende quale sarà la sorte della classe di concorso degli insegnanti tecnico-pratici, che risultano ancora operanti nelle scuole, anche se spesso quali docenti soprannumerari, insegnanti che peraltro sono presenti anche nelle graduatorie ad esaurimento -:

quale sarà la sorte degli insegnati tecnico-pratici della scuola e se non pare urgente riconoscere agli stessi la dignità dell’opera dagli stessi prestata, aumentando il monte ore del loro insegnamento ed incrementando, di conseguenza, l’attività laboratoriale negli istituti di istruzione di II grado;

quali siano gli intendimenti del Ministro nei confronti della classe di concorso degli insegnati tecnico-pratici che, fra l’altro, ad oggi è l’unica classe per la quale non è stata ancora prevista una tabella di riconversione.

TESTO DELLA RISPOSTA
L’onorevole interrogante chiede chiarimenti sulle iniziative che il Ministro intenda adottare riguardo alla situazione professionale degli insegnanti tecnico-pratici i quali, a seguito delle recenti riforme del sistema scolastico, hanno visto ridurre il monte ore del loro insegnamento, e in merito ai corsi di riconversione per la riqualificazione degli stessi.
Al riguardo occorre ricordare che l’articolo 64 del decreto-legge n. 112 del 2008 (convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 2008), ha previsto la revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico del sistema scolastico mediante la predisposizione di interventi finalizzati a una maggiore razionalizzazione dell’utilizzo delle risorse disponibili e al raggiungimento di migliori livelli di efficacia e efficienza.
Gli interventi previsti rientrano nell’ambito del processo di riqualificazione del sistema scolastico e mirano a realizzare il riordino complessivo dello stesso attraverso la valorizzazione dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, il pieno coinvolgimento delle regioni e delle autonomie locali e una nuova governance territoriale dell’istruzione-formazione.
Per il conseguimento di tali obiettivi è stato redatto un piano programmatico che individua una sequenza di azioni strettamente correlate e interdipendenti riferite alle seguenti macro aree: a) revisione degli ordinamenti scolastici; b) riorganizzazione della rete scolastica; c) razionale ed efficace utilizzo delle risorse umane delle scuole.
I provvedimenti attuativi di tali linee programmatiche sono stati adottati secondo i seguenti criteri:
la razionalizzazione e l’accorpamento delle classi di concorso, per una maggiore flessibilità nell’impegno dei docenti;
la ridefinizione dei curricoli vigenti nei diversi ordini di scuola anche attraverso la razionalizzazione dei piani di studio e dei relativi quadri orario, con particolare riferimento agli istituti tecnici e professionali.

La revisione dei quadri orario nei diversi ordini di scuola, finalizzata al più proficuo utilizzo del personale docente e all’estensione del servizio, viene realizzata attraverso l’assestamento dei curricoli e la razionalizzazione dei piani di studio che comportano quadri orario di durata più contenuta, con il superamento della duplicazione di indirizzi corrispondenti e la revisione delle attuali forme di compresenza degli insegnanti.
I nuovi quadri orario elaborati per gli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado hanno comportato, mediamente, una riduzione di 4/6 ore settimanali di insegnamento frontale, normalmente impartito da docenti laureati. Conseguentemente si è proceduto a ridurre anche le ore di insegnamento tecnico-pratico, nella quasi totalità impartito in compresenza con il docente titolare della materia.
Quanto ai corsi di riconversione per riqualificare e meglio utilizzare i docenti facenti parte delle classi di concorso in esubero, gli stessi sono in fase di progettazione e sicuramente interesseranno anche gli insegnanti tecnico-pratici; ovviamente la riconversione dovrà tenere conto del titolo di studio da ciascuno posseduto.
Si rappresenta infine che laddove si realizzino maggiori disponibilità di organico non si mancherà di tenere in debita considerazione la situazione degli insegnanti tecnico-pratici, favorendo in tal modo anche l’attività laboratoriale che contribuisce all’apprendimento degli studenti.
Si ricorda, inoltre, come già noto all’Onorevole interrogante, che la Camera dei Deputati nella seduta del 13 marzo 2012 ha approvato l’ordine del giorno 9/4940-A/66 che impegna il Governo a valutare l’opportunità di incrementare l’attività laboratoriale negli istituti d’istruzione di secondo grado.

REPLICA
Rosa DE PASQUALE (PD), replicando, si dichiara insoddisfatta della risposta fornita dal sottosegretario, sottolineando come la sua interrogazione segnalasse il problema della drastica riduzione delle ore di insegnamento degli insegnanti tecnico-pratici, nonché il taglio delle ore di laboratorio. Osserva, al riguardo, che il piano programmatico redatto dal Ministero, anziché essere diretto alla razionalizzazione dell’utilizzo delle risorse disponibili, nonché al raggiungimento di migliori livelli di efficacia ed efficienza o alla riqualificazione del sistema scolastico, determina, in realtà, un cospicuo spreco di energie e di risorse, non valorizzando il ruolo e l’importanza delle esperienze di sperimentazione. Inoltre, con riferimento al superamento di una presunta duplicazione di indirizzi, raggiunto a seguito della razionalizzazione dei piani di studio, fa presente come, in realtà, tale duplicazione non sussista, essendo l’insegnamento teorico e quello pratico ben distinti tra loro, in virtù della normativa vigente. Auspica, quindi, che i corsi di riconversione, svolti al fine di riqualificare e meglio utilizzare i docenti facenti parte delle classi di concorso in esubero, non determinino, in realtà, un demansionamento degli insegnanti stessi. Per quanto concerne, infine, il richiamo nella risposta al suo ordine del giorno n. 9/4940-A/66, che impegna il Governo a valutare l’opportunità di incrementare l’attività laboratoriale negli istituti di istruzione di secondo grado, auspica che vi sia un impegno concreto del Governo a darvi attuazione.