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Il documento dell’assemblea nazionale dei precari

L’assemblea nazionale dei precari della scuola ha approvato le seguenti iniziative da svolgersi sul territorio nazionale:

– Adesione allo sciopero nei giorni degli scrutini;

– Iniziativa nazionale in concomitanza con la discussione parlamentare sul decreto di modifica della normativa europea, decreto che mira a escludere la possibilità per i lavoratori della scuola di presentare ricorso e che invaliderebbe tutti i ricorsi già presentati;

– Raccolta firme sull’estensione dei benefici della l. 368/2001 al pubblico impiego, promossa da Milano MSP, a livello nazionale

– Sit in di protesta il giorno dell’incontro tra la commissione dei 60 parlamentari con la Gelmini sulle graduatorie;

– Giornata nazionale della rabbia dei precari mercoledì 11 maggio in tutte le città;

– Iniziativa nazionale a Roma per metà giugno.

L’assemblea dei precari ritiene intollerabile che l’assetto della scuola pubblica sia fondato sulla precarietà del lavoro: i tagli al settore dell’istruzione e il precariato sono strettamente legati, in quanto quest’ultimo è lo strumento attraverso il quale è stato possibile effettuare i tagli che destrutturano progressivamente la scuola pubblica.

Ci rifiutiamo di pensare che il problema del precariato possa risolversi attraverso proposte di reclutamento e rinnovamento delle graduatorie che dividono i precari tra favorevoli e contrari al pettine. Pensiamo che debba essere difeso il principio costituzionale della libera circolazione di tutti i lavoratori sul territorio nazionale e che debba essere rispettata la direttiva europea 1999/70/CE. I ricorsi presentati e vinti da migliaia di precari ci dimostrano che questo è un modo per far valere i diritti di tutti senza aprire la strada a divisioni: chiediamo che la legge 368/2001, che recepisce la direttiva europea, sia allargata a tutti i lavoratori del settore pubblico e di conseguenza si preveda l’assunzione a tempo indeterminato, dopo tre anni di servizio presso la stessa amministrazione, di tutto il personale della scuola, tenendo conto esclusivamente del punteggio maturato attraverso il servizio. Il piano deve riguardare anche i lavoratori che hanno lavorato nella scuola senza abilitazione, previa indizione di corsi speciali abilitanti a loro riservati che li inseriscano a pieno titolo nelle graduatorie.

Il piano di assunzioni non può prescindere dal ritiro dei tagli previsti dalla legge 133/2008 e di tutti gli interventi normativi che ne hanno dato attuazione (aumento del numero degli alunni per classe, riduzione del tempo scuola, taglio delle ore di sostegno e aumento del rapporto docenti alunni disabili, decreto sull’accorpamento delle classi di concorso, riconduzione delle cattedre a 18 ore). Non si può tuttavia pensare di poter avviare un piano di assunzioni e di rifinanziamento della scuola se non si destinano ad essa i fondi destinati alla spesa militare e al progetto del nucleare, oltre che alle scuole paritarie. Inoltre ci sembra opportuno un piano che favorisca il pensionamento del personale della scuola in modo da garantire un reale turn over nei prossimi anni.

L’assemblea esprime netta contrarietà a forme di reclutamento e gestione del personale della scuola che prevedano albi regionali, doppio canale di assunzioni, chiamata diretta da parte dei presidi e forme di privatizzazione e regionalizzazione del sistema dell’istruzione pubblica. Si dice inoltre contraria all’introduzione nella scuola di forme contrattuali che riducono i diritti dei lavoratori e ne accrescano la condizione di precarietà, come le forme di contratto a prestazione d’opera utilizzate per i corsi di recupero o le forme contrattuali che esternalizzano il rapporto di lavoro del personale ATA. Per il personale ATA chiediamo l’assunzione a tempo indeterminato e l’inserimento a pieno titolo nella scuola pubblica, con la garanzia di un contratto nazionale che ne tuteli i diritti: non possiamo tollerare che nella scuola i collaboratori che ne garantiscono il funzionamento siano precari o esternalizzati, sottoposti alle più disparate forme di contratto flessibile.
L’assemblea inoltre esprime il rifiuto del sistema di valutazione proposto dal Governo sia attraverso le prove Invalsi, sia attraverso il meccanismo premiale e il sistema di sanzioni introdotti dalla legge Brunetta, che sottopone piuttosto il personale della scuola a un costante ricatto da parte del Dirigente Scolastico, senza che ne sia effettivamente valutato il merito.. Occorre piuttosto investire sulla formazione del personale docente a carico dell’amministrazione e da svolgersi nelle Università Pubbliche Statali, e dare un taglio ai corsi di formazione on-line, che risultano essere dei dispensatori di ‘punti’ a pagamento.

L’assemblea ha approvato le seguenti iniziative da svolgersi sul territorio nazionale:

– Adesione allo sciopero nei giorni degli scrutini;
– Iniziativa nazionale in concomitanza con la discussione parlamentare sul decreto di modifica della normativa europea, decreto che mira a escludere la possibilità per i lavoratori della scuola di presentare ricorso e che invaliderebbe tutti i ricorsi già presentati;
– Raccolta firme sull’estensione dei benefici della l. 368/2001 al pubblico impiego, promossa da Milano MSP, a livello nazionale
– Sit in di protesta il giorno dell’incontro tra la commissione dei 60 parlamentari con la Gelmini sulle graduatorie;
– Giornata nazionale della rabbia dei precari mercoledì 11 maggio in tutte le città;
– Iniziativa nazionale a Roma per metà giugno.

Roma, 17 aprile 2011
Cps Napoli,
Milano C3O
Cps Mantova
Milano MSP,
Rete docenti precari Bari,
Cps Latina,
Cps Roma,
Cps Terni,
Precari Dipartimento Educazione IDV