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Pecoraro Scanio, Re di Napoli.

Alfonzo Pecoraio Scanio il Re di Porta a Porta, da sempre abituato al ruolo di primadonna e a pontificare su tutto e tutti, stranamente oggi tace. E dire che oggi di cose da dire ne avrebbe parecchie, specie dal suo “trono” di Ministro dell’Ambiente. Quell’ambiente che lui si ostinava a difendere (come giustamente ricorda in un articolo Renato Innocenti Livi) con una serie infinita di NO: NO alla TAV, NO al Moser per proteggere Venezia, NO ai rigassificatori,o degassificatori, NO ai pali elettrici agli OGM, NO ai detersinvi, all’etrosmog, NO alle pale dell’energia eolica, NO al verderame nei vigneti, NO a tutto quanto possa colmare i ritardi strutturali della modernizzazione Italiana NO agli inceneritori o termovalorizzatori. Ma un SI dell’alto del suo “trono” l’ha pronunciato e riguarda la “monnezza” di Napoli. Pecoraio Scanio come ministro a Napoli ha fallito provocando danni indelebili alla Città partenopea e all’immagine dell’Italia, ma ha causato danni ancora più gravi a quei bambini che pagheranno caro i roghi e i gas che si sprigionano dalla combustione dei rifiuti. Li pagheranno con la loro stessa salute, così come li pagheranno tutti gli altri abitanti. Ma lui se la ride, rimedierà da qualche salotto buono della TV raccontandoci la sua verità e dalla sua avrà ancora quei quattro “allocchi” che gli garantiranno tutti i privilegi grazie al loro voto.