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Carlo Zaccaria in prima pagina su La Repubblica di ieri

Dalle piccole cose vengono le grandi. E il bisogno di condividere una certa emozione mi spinge a scriverne. Metà settimana, e il soggiorno in questa terra meravigliosa sta per concludersi all’insegna di uno scirocco soffocante e opprimente. E anche se uno si sente già pronto al rientro in città, di sicuro non è preparato a una certa telefonata. Con Carlo Zaccaria ci sentiamo quasi tutti i giorni, parliamo di blog, di lavoro, di progetti o anche solo per un saluto. Ma stavolta è diverso. Stavolta la notizia che mi dà, ha dell’incredibile: un’inchiesta di Repubblica sui nuovi giovani e tecnologici contadini, lo ha catapultato direttamente in prima pagina. Sì, Carlo mi aveva accennato tempo fa che un giornalista di Repubblica lo aveva contattato per un’intervista, ma da persona umile qual’è, non mi aveva detto niente di più. E anche adesso per telefono, con le stessa tranquillità mi racconta della prima pagina del quotidiano. Così vado a comprare il giornale, non devo neanche perdere tempo ad aprirlo e cercare. Alla quarta riga dell’articolo di spalla compare il suo nome, poi la sua scelta, la sua storia, la sua azienda, la sua vita. E’ grande l’emozione per un amico che ha condiviso con lui la nascita e la crescita dei rispettivi blog, le serate, le risottate, i video. Penso a quanto sia stupefacente il potere di comunicazione della rete, e alle potenzialità tutte da sfruttare di chi ha saputo coniugare sapientemente un mezzo tecnologico come il blog, al lavoro della terra. Straordinario come aprire un blog ti consenta di essere conoscibile non solo in rete, ma anche nella carta stampata, e di quella che leggono milioni e milioni di italiani, mica storie. Così è successo a Carlo, in una giornata qualunque di fine agosto. Ed è solo l’inizio…