precari,  scuola

Lettera Aperta ad un Cittadino Italiano divenuto poi Governante.

Ricevo e pubblico la lettera aperta di un ITP precario che segue

 

                                                                          Gent.le Sig Ministro dell’Istruzione

                                                                                Ministero dell’ Istruzione

                                                                                                    Roma

                                                                        p.c. Ministro dell’Economia.

                                                                        p.c. Organizzazioni Sindacali

 

Oggetto: Abilitato senza abilitazione, precario per una vita.

 

Caro Ministro,

                      sono un DOCENTE PRECARIO di Lecce. Le scrivo questa lettera per farLe presente la mia situazione, ma anche quella di moltissime  altre persone che in Italia attendono una soluzione da troppo tempo.

Nel lontano  a.s. 1978-79 ottenni (con ottima votazione) il diploma di Perito Chimico Industriale e nello stesso anno mi iscrissi alle Graduatorie Provinciali per l’Insegnamento di “Laboratorio di Chimica” (oggi C240) nella mia Provincia, consapevole che questo TITOLO sarebbe stato ABILITANTE per la docenza . Nel frattempo, avendo inviato C.V. ad aziende del nord, ebbi una chiamata da un’ azienda chimica di Bologna e, prepatata la famosa “valigia di cartone” , lì andai a lavorare. Successivamente fui convocato dal Provveditore per un incarico annuale (per ITP di laboratorio di Chimica), ma fui costretto a rinunciare a quel POSTO DA PRECARIO per quello a tempo indeterminato che mi offriva l’industria ( a quanto pare il precariato è sempre esistito nella scuola…al contrario che nel privato) . L’azienda fu, però, acquisita da una multinazionale tedesca, ed iniziò a dichiarare esuberi e ad effettuare delle mobilità (anticamera del licenziamento.) Nell’ 85-86 ricominciai la strada dell’ insegnamento facendo supplenze: NUOVAMENTE PRECARIO !!

Nel frattempo, facendo immani sacrifici, lavorando, riuscii a conseguire la Laurea in Scienze Biologiche e, nel 1988 fui assunto da un’azienda farmaceutica milanese, lavorando nel settore fino al 2002 . Anni critici, fatti di accorpamenti e fusioni fra Aziende Chimico-Farmaceutiche, e nuovamente di esuberi, mobilità, etc ! Avevo però un’ abilitazione per insegnare e quindi mi rivolsi nuovamente alla scuola : TRISTE NOTIZIA.

 

DA ABILITATO ERO DIVENUTO NON ABILITATO

 

Altra fase della mia vita da PRECARIO (inserito nella FASCIA DEGLI “OVER 45”) : nel succedersi di Governi e di Ministri, qualcuno (come rappresentante del cittadino italiano!) aveva deciso che il diplomato con titolo abilitante per l’insegnamento non lo fosse più. Che, cioè, AVEVA PERSO , INSPIEGABILMENTE, LA SUA ABILITA’, e quindi per poter insegnare doveva ricominciare , ed abilitarsi! Ma non esistevano SCUOLE DI ABILITAZIONE salvo un corso abilitante riservato (D.M. 21 del 9/2/2005), a cui potevano partecipare solo giovanissimi diplomati che avevano maturato 360 gg negli ultimi anni.

Solo negli ultimi anni ?

E chi per vari motivi aveva titoli di servizio risalenti a parecchi anni fa ?

Era un’ingiustizia bella e buona, anzi,  oserei dire incostituzionale!

Mi iscrivo , comunque, alle G.I. del 2004-05 e mi vedo continuamente sorpassato da ragazzi nell’attribuzione di supplenze!

Poi arriva il suo Governo (che “dovrebbe” essere anche il mio!) che parla di RISOLVERE DEFINITIVAMENTE IL PRECARIATO, istituisce liste e listoni di precari della pubblica amministrazione (persino presso il Ministero dell’Istruzione) ma i LAVORATORI DELLA SCUOLA SARANNO, E SONO STATI , SEMPRE PRECARI…………….!

Dopo il danno, anche la beffa : se riesci a fare delle supplenze ed hai la fortuna di percepire ( nei periodi in cui non lavori ) una indennità di disoccupazione, non hai nessuna contribuzione per questi periodi. Al contrario tutti i lavoratori che contribuiscono all’ INPS hanno contribuzione figurativa nei periodi di disoccupazione. Ma in INPDAP questo non esiste proprio : senza lavoro, da precari e in attività lavorativa fino a 70-80 anni ?

L’ultima chicca;  i precari della scuola hanno una trattenuta dello 0,35 % sullo stipendio per non poter accedere mai al fondo creditizio dell’INPDAP rimpinguando “forzatamente” le casse dell’ Ente a vantaggio di chi è lavoratore stabile e a tempo indeterminato da molto : sarà incostituzionale anche questo?

L’ultimissima, è invece che ci avete tolto gli spezzoni che l’anno scorso hanno fatto lavorare moltissimi precari attribuendoli agli interni di ruolo creando:

1.    maggiore spesa a carico dello Stato dovendo essere pagati  docenti con retribuzioni molto più alte e , inoltre, come straordinario.

2.    sottraendo quei pochi soldi per far campare le famiglie dei precari

3.    frazionamenti di cattedra orarie  fatti “ad arte” per consentire agli interni di prendere spezzoni  e banchettare indegnamente sottraendoli ai precari

4.    ………………………………………………………………..

Caro ministro, io non so che futuro avrò con un figlio ed una madre (rimasta vedova) da mantenere, ma, di certo, le attuali direttive e scelte ministeriali creano  “figli e figliastri” avvantaggiando i primi ed escludendo gli altri : cara Italia democratica e storico simbolo di giustizia nel mondo !

E ancora l’ingiustizia continua: docenti di “Strumento Musicale” avranno il loro “Bel Corso Abilitante” e per gli ITP NESSUNA SOLUZIONE, RIMARRANNO PRECARI.

Le scrivo queste righe, anche per rappresentare una popolazione molto folta di lavoratori “OVER 45/50” che essendo stati drasticamente esclusi dal mondo del lavoro (superati i 30-35 anni non hai più possibilità… pur avendo un’Aspettativa di Vita Media superiore agli 80 anni ! ) essendo anche giovanissimi e con famiglie e figli alle spalle vivono il dramma che sicuramente “altri” (compreso Lei) non vivono. 

 

Alessandro Malitesta