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Precari: lettera aperta al ministro Fioroni.

Gentile Ministro Fioroni, mi permetto di scriverLe perché dopo aver letto e ascoltato per un anno i Suoi progetti per migliorare la scuola, mi sono accorta che come al solito si tratta solo di belle parole. Le confesso che anni di precariato mi hanno reso scettica, e non nutrivo molte speranze che le cose potessero cambiare davvero: non ne faccio una questione di colore politico, sia chiaro: alla luce dei fatti, credo che nel momento in cui si raggiunge il potere, ci sia un adeguamento e sia più facile lasciarsi sopraffare dalla “finanziaria” e dalla “ragion di stato”. Certo, è difficile perseguire le proprie idee, metterle in pratica, crederci al punto da attuarle a qualsiasi costo. Ci vuole coraggio, forza di volontà e soprattutto carattere. Proprio quello che noi cerchiamo di insegnare ai nostri alunni, giorno dopo giorno, cercando soprattutto di dare l’esempio. Pretendere che l’esempio venga dall’alto, forse è pura utopia, ma credere che la Scuola necessiti di reali investimenti, non credo lo sia. E’ appena uscito il Decreto per le assunzioni in ruolo, i numeri effettivi, cioè la ripartizione delle 50.000 assunzioni previste, giravano già da giorni, e chi sperava che l’aria fosse cambiata, si è già reso conto che, i numeri appunto, sono assolutamente proporzionali a quelli dello scorso anno. Nessun investimento in più sulle superiori, per esempio, si legge invece, nel nuovo DPEF che “per risparmiare” sarà necessario ridurre l’orario dei licei, per gli Istituti tecnici è appena stato fatto, e rendere elastico l’orario degli insegnanti (come se già non lo fosse abbastanza). Certamente chi vive al di fuori dalla scuola ignora ,che il tempo che la maggior parte degli alunni dedica allo studio, spesso è solo quello contemplato dall’orario scolastico; ignora che insegnare una disciplina in una classe di trenta alunni per tre ore alla settimana, equivale a non avere il tempo materiale per insegnarla come si dovrebbe, non oso immaginare cosa potrebbe significare se le ore dovessero essere solo due; chi vive al di fuori della scuola ignora anche, o finge di ignorare, che gestire per esempio una prima di trenta studenti, porterà irrimediabilmente a perderne un buon numero; come si può ridurre la dispersione, come chiedono a gran voce i nostri politici, se non ci vengono dati i mezzi per farlo? Come si può credere che se nella Graduatoria ad esaurimento, in una classe di concorso ci sono 350 persone, e ne vengono immesse in ruolo 20 all’anno, la graduatoria sarà esaurita in tre anni? E se tra tre anni si passerà ad una nuovo sistema di reclutamento cosa ne sarà dei 300 docenti inseriti in detta graduatoria? Possibile che sia così difficile capire che la formazione richiede investimenti? Possibile che la soluzione di ogni governo al problema scuola sia basata solo sui tagli? Possibile che uno Stato, che si chiami tale, cerchi di risparmiare il risparmiabile, licenziandoci a fine giugno e riassumendoci i primi di settembre, per anni, solo per mantenere sempre il nostro stipendio al livello più basso e per risparmiare sui mesi estivi? Possibile. Si prenda un paio d’ore e scorra le Graduatorie ad Esaurimento, del resto sono una Sua creatura, cerchi il punteggio relativo al servizio dei docenti inseriti, il calcolo è facile, sono 12 punti per anno, e poi verifichi con i dati del Decreto che ha appena fimato, quanti di questi docenti, in servizio da dieci- quindici anni, passeranno in ruolo nei prossimi tre anni. E’ sempre convinto di aver risolto il problema del precariato? E mi dica, per favore, cosa deve fare un precario che insegna da più di 15 anni, e che non rientrerà in questo piano di assunzioni, per poter passare di ruolo? Deve forse rassegnarsi a fare il “supplente” a vita? Cambiare lavoro? Sinceramente non vedo altra soluzione.
Una delle Sue frasi che più mi aveva colpita era stata, cito testualmente: “ridarò dignità al corpo insegnante”. Ho pensato a questa frase, quando un mese fa, ho ricevuto il compenso per aver esaminato un candidato esterno nell’esame preliminare all’esame di stato, compenso che peraltro non pensavo nemmeno mi spettasse: due pomeriggi a scuola, totale netto 9,95 Euro. Nove e novantacinque, ha letto bene, un compenso davvero dignitoso, per circa otto ore di lavoro. Sto pensando ora alla Sua frase, mentre sto consultando le graduatoria ad esaurimento dal sito dell’USP di Milano, che è stata pubblicata con circa 20 giorni di ritardo, ma questo si può scusare: Milano, si sa, è una città con tanti precari, mentre non si può scusare la mancanza totale di notizie al riguardo; nessuno che si sia curato di informarci sulla data presunta di pubblicazione. Solo ieri, a seguito delle pressioni della stampa, delle organizzazioni sindacali e delle associazioni di precari, il Provveditore ha comunicato che la pubblicazione sarebbe avvenuta oggi, forse polemizzo se ricordo che sono state pubblicate solo nel tardo pomeriggio? E polemizzo ancora se la informo che sono piene di errori e a questo proposito tanto vale citare le dichiarazioni del Dr: Zenga – Corriere della Sera di ieri, 3 luglio 2007- ” I ritardi ci sono stati, anche perché il lavoro è stato fatto con cura”, a prescindere che fare un lavoro con cura è il minimo che uno si possa aspettare, non oso pensare cosa sarebbe successo se così non fosse stato . Credo che continuerò a pensare alla sua frase, quando consulterò giornalmente il sito dell’USP di Milano per trovare un calendario preventivo delle nomine in ruolo e a tempo determinato, perché so già che quello che troverò sarà solo un invito alla consultazione quotidiana del sito, e che se avrò fortuna le notizie che cerco saranno pubblicate a fine luglio o i primi di agosto. Forse più che di dignità sarebbe meglio parlare di rispetto, mi chiedo come posso insegnare il rispetto ai miei alunni se chi ci governa, per primo, non mostra rispetto nei nostri confronti.

ASSOCIAZIONE DOCENTI PRECARI MILANO
Mariateresa Cossolini